Comitato genitori sostiene la causa dei diplomati magistrali

I diplomati magistrali esclusi dalle Gae guardano con estremo interesse le vicende che porteranno alla formazione del nuovo governo. Sin dal giorno dopo la sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria hanno sviluppato iniziative di sensibilizzazione rivolte a tutte le forze politiche. I loro appelli non sono passati inosservati ai genitori dei bambini. Su Orizzonte Scuola è stato pubblicato un comunicato stampa del Comitato genitori a difesa dei diplomati magistrali. Il documento originale in formato PDF è disponibile qui. GIÙ-LE-MANI-DALLE-MAESTRE-ok

Il contenuto del comunicato

In esso viene sintetizzata la situazione prodotta dalla decisione dei giudici di Palazzo Spada dello scorso 20 dicembre 2017. Le conseguenze della sentenza del Consiglio di Stato non limiteranno il loro effetto sui docenti precari ma si riverberanno anche sui bambini. Nonostante i lunghi anni di esperienza vantati dai diplomati magistrali in condizioni di precariato, al momento nulla garantisce sulla loro presenza nelle scuole alla riapertura del prossimo anno scolastico. Non consentire loro di accedere al ruolo significherà portare una inevitabile ripercussione in termini di continuità didattica, educativa, nonché affettiva in danno dei bambini.

SIT-IN del 17 marzo

Il comunicato prosegue con la dichiarazione di come tutto ciò sia incomprensibile, tanto agli occhi dei bambini quanto a quello dei loro genitori, preoccupati della piega che ha preso la questione. E’ per questo motivo che è stato indetto un sit-in al quale i genitori raccomandano di partecipare numerosi. L’evento si svolgerà nelle città di Genova, Perugia e Venezia il prossimo sabato 17 marzo 2018. In quella circostanza sarà possibile contribuire attraverso un’offerta libera all’acquisto di un palloncino che sarà distribuito in loco è lasciato volare a conclusione della manifestazione. In conclusione ci si augura che attraverso l’impegno di tutti si possa contribuire alla realizzazione di una “Buona Scuola”. La palla ora passa alla politica che dovrà risolvere il problema.