Concorso riservato aperto a tutti, anche ai dottori di ricerca

Il concorso riservato ai docenti abilitati è stato preso di mira dai ricorsi degli esclusi. Risale a soli 4 giorni fa la decisione del Tar Latina di ammettere al colloquio orale un docente non abilitato. La platea di docenti inizialmente interessati (secondo alcune stime sarebbero 40 mila) si allargherà sicuramente per via della partecipazione dei docenti di ruolo in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale. Ma l’affollamento che si verificherà al concorso riservato rischia di assumere proporzioni bibliche. Per adesso siamo soltanto a rilascio di cautelari ma cosa succederà se arriveranno le conferme dai meriti?

Dottori di ricerca

Il Fatto Quotidiano mette in evidenza la notizia dell’accoglimento di un ricorso di 500 dottori di ricerca alla partecipazione al colloquio orale previsto per i docenti abilitati. La pronuncia del Tar apre le porte ad un principio destinato a far discutere: cioè che il titolo del dottorato sia in qualche modo assimilabile a quello dell’abilitazione all’insegnamento, si legge sul giornale. Qualora anche le sentenze di merito confermassero questo assunto sarebbero guai seri per il Ministero: vacillerebbe l’intera fase transitoria, che col numero di candidati dilatato non sarebbe più sostenibile.

Riservato ma de che?

Il dispositivo del Tar ritiene “fondati” i presupposti e stabilisce che il “Miur adotti tutte le misure necessarie ad assicurare la presentazione delle domande e ad ammettere la parte ricorrente a partecipare alla citata prova concorsuale”. Si tratta di una decisione perfettamente in linea con quella della sezione staccata di Latina che ha riconosciuto il diritto di un ricorrente difeso dall’avvocato Santonicola ad essere ammesso al colloquio orale propedeutico all’inserimento nella graduatoria regionale.

Vanno riaperte le Gae

Queste pronunce stanno avendo l’effetto di snaturare la procedura di stabilizzazione prevista per i docenti della seconda fascia delle graduatorie di istituto ostinatamente voluta dal Partito Democratico e da qualche fervido assertore della sua validità come il dottor Marco Campione. Si era abbondantemente capito che nel vocabolario della giustizia amministrativa non esiste la dicitura concorso riservato. Gli unici a non capire tutto questo sono stati i parlamentari del Partito Democratico i quali, anziché prendere l’unico provvedimento sensato ed equo di riaprire le Gae e conseguentemente inserirvi tutti i docenti abilitati, si sono profusi a criticare quella parte politica che volle i tirocini formativi attivi privi di quel requisito qual è quello di conferire valore concorsuale alle abilitazioni TFA PAS. E poi si chiedono perché hanno perso le elezioni!