I diplomati magistrali devono essere protagonisti al tavolo di lavoro

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I diplomati magistrali attendono che la politica trovi la soluzione attraverso la quale immetterli in ruolo. I diversi sindacati che sono intervenuti in merito alla loro situazione hanno realizzato alcune proposte. E’ di poche ore fa la notizia che la FLC CGIL ha chiesto a tutti i capigruppo di Camera e Senato l’apertura di un tavolo di trattative. Nel testo della missiva inoltrata, disponibile sul portale del Sindacato, viene spiegato che anche i laureati in Scienze della Formazione Primaria vanno coinvolti.

Alcuni gruppi rappresentativi

Per completezza di informazione vanno citati anche tutti i gruppi di diplomati magistrali che in questi mesi hanno portato avanti le rivendicazioni della categoria. Lo scarso grado di fiducia nutrito nei confronti delle rappresentanze sindacali ha fatto sì che nascessero sigle quali quella del Coordinamento dei Diplomati Magistrali con l’intento di dialogare con le istituzioni. Nessuna connotazione politica e/o sindacale ne è il tratto distintivo. Al loro fianco sono apparsi gruppi e associazioni che hanno tenuto incontri con alcune forze politiche e con il Miur. Si tratta della Voce dei Giusti, di Azione Scuola e di Siamonoi Scuola. Tutti quanti hanno condiviso prioritariamente la soluzione costituita dalla riapertura delle Gae.

Riapertura Gae

E’ necessario che al tavolo di lavoro da avviare sia presente chi manda avanti la scuola tutti i giorni. A nessuno sfugge l’esigenza di evitare situazioni critiche costituite dalla difficoltà di mantenere la continuità didattica e di scongiurare l’inasprirsi del contenzioso. Nell’ipotesi di riapertura delle Gae i docenti residuali dovrebbero essere trasferiti in prima fascia per garantire la precedenza nello scorrimento in ruolo. Allo stesso tempo va preservata la posizione di chi ha già superato con successo l’anno di prova, circostanza che consentirebbe di assicurare la continuità didattica necessaria alle scuole riconfermando gli stessi docenti il prossimo mese di settembre.

Piani alternativi

L’idea di estendere il transitorio ai docenti dell’infanzia primaria è completamente sbagliata per due ordini di motivi: il decreto legislativo 59/2017 ideato per i docenti della scuola secondaria contiene alcuni profili di illegittimità (non ripetitibilità dell’anno di prova, cancellazione da tutte le graduatorie); in più esistono varie criticità costituite dal numero dei potenziali interessati. E’ perfettamente inutile andare a costituire un’altra graduatoria, oltre a tutto regionale con conseguente ingolfamento nelle procedure di mobilità per gli anni successivi, con la prospettiva di arrivare ad una cattedra stabile in prossimità della pensione. È questo il convincimento delle diverse associazioni e dei gruppi di diplomati magistrali che in questi mesi hanno preso posizione sulla vicenda. L’eventualità di un’alternativa rispettosa del dettato costituzionale deve tenere conto di questo.

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