Corsa contro il tempo per formare le commissioni d'esame del transitorio

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La formazione per le commissioni d’esame del transitorio dei docenti abilitati procede a rilento. Si va profilando quanto già accaduto in occasione del concorso del 2016 in cui c’era stata una bassissima adesione per candidarsi in qualità di commissario di valutazione o di presidente. I termini di presentazione delle domande erano scaduti due giorni fa e la difficoltà a formare le commissioni registrata in diverse regioni, quali ad esempio la Lombardia, ha indotto l’Ufficio Scolastico Regionale a proporre un’interpellanza per prorogare i termini di presentazione delle domande con annessa modifica dei requisiti.

Abbassamento dei requisiti necessari

Al momento, poter cominciare già da maggio a svolgere il colloquio orale in cui candidati simuleranno una lezione è solo una chimera. Le squadre di esaminatori di tutte le regioni sono ancora incomplete. Bisognerà vedere quale effetto avrà la decisione di abbassare i requisiti necessari per far parte delle commissioni. Nella nota dell’ USR Lombardia del 10 aprile viene specificato che la nuova istanza potrà essere presentata anche da quei docenti che non hanno 5 anni di esperienza nel ruolo purché prestino servizio in quella specifica classe di concorso. L’estensione comprende anche i docenti universitari dotati di un’esperienza di almeno due anni nello specifico settore. La nuova scadenza viene fissata al 12 aprile 2018.

Occorrono gli esoneri dalle attività didattiche

Gli osservatori più attenti non sono sorpresi da questa difficoltà. Le esigue retribuzioni erogate ai commissari sono all’origine di tutto. Questo è il senso delle prime dichiarazioni rilasciate da Rino di Meglio della Gilda. Secondo il coordinatore della Gilda degli Insegnanti non sarà sufficiente abbassare i requisiti per centrare il traguardo di terminare la creazione delle GRM entro la fine di agosto. Non va trascurato il fatto che è estremamente difficile poter conciliare il lavoro con tutte le attività didattiche. Piuttosto – afferma Di Meglio – il Miur conceda l’esonero dalle lezioni e dalle altre attività scolastiche”. E’ l’unica soluzione possibile per incentivare i docenti a far parte delle commissioni d’esame.

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