Bullismo tra studenti: condannati il preside e i professori di una scuola nel napoletano

L’emergenza bullismo nelle scuole sì aggrava ogni giorno di più. I docenti non avevano ancora finito di commentare il brutto episodio di bullismo ai danni di un professore di un istituto di Lucca che un nuovo caso proveniente dal napoletano scuote profondamente la comunità insegnante. Finora nessun professore era stato ritenuto responsabile per gli atti violenti commessi dai propri studenti. L’ennesimo caso di bullismo descritto da Il Mattino avvenuto a Quarto tocca nel vivo e coinvolge nella sfera personale e professionale presidi e insegnanti.

Il fatto di cronaca

Nel cortile di una scuola napoletana si consumava l’ennesimo caso di bullismo ai danni di uno studente. Il malcapitato era stato fatto oggetto di attenzione da parte di una gang di baby aggressori. Questi hanno ripetutamente deriso e picchiato il compagno di scuola. Fin qui nulla di nuovo, si dirà tristemente ma, a differenza di tanti altri analoghi episodi di cronaca , la questione è continuata nell’aula di tribunale di un giudice di pace. Del fatto sono stati chiamati a risponderne professori e preside dell’Istituto in cui è avvenuta l’aggressione.

Condannati preside e professori

I veri responsabili dell’accaduto non sono i baby aggressori (o perlomeno non i soli), bensì i suoi insegnanti. A questa incredibile conclusione è giunto il Giudice di Pace di Napoli con una sentenza destinata a creare un importante precedente giudiziario. D’ora in avanti presidi e professori non potranno più nascondere la testa nella sabbia. I colleghi di Quarto, luogo in cui si sono verificati i fatti, sono stati riconosciuti direttamente colpevoli dell’aggressione. Il Giudice di Pace ha ritenuto di non dover limitarsi a evidenziare la semplice responsabilità oggettiva in quanto avrebbero dovuto evitare l’ennesima brutta storia di bullismo. In altre parole, è come se ad aggredire lo studente fossero stati proprio i suoi insegnanti. Saranno loro a dover risarcire la vittima, in solido assieme alla dirigenza scolastica e al Ministero dell’istruzione. Quattromila euro dovuti soprattutto al riconoscimento del danno morale subito dallo studente, per circa un anno affetto da seri disturbi del sonno.