Diplomati magistrale, Anief: "Unica strada riapertura Gae a tutti gli abilitati"

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Secondo il sindacato Anief sarebbe assolutamente inutile ipotizzare una fase transitoria per la risoluzione del ‘pasticcio’ Diplomati Magistrale. In attesa di un riesame della questione in Parlamento e in Cassazione si ricordano gli appuntamenti di protesta contro questo annoso argomento:

  1. A partire dal 28 aprile è stato indetto uno sciopero della fame con un presidio permanente difronte al palazzo del Miur;
  2. Il 2 e il 3 maggio, invece, è stato indetto uno sciopero nazionale che culminerà il 3 maggio con una ‘mega’ manifestazione nazionale a Roma, davanti allo stesso ministero.

Intanto, oggi, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief dichiara: “Su 120 mila docenti abilitati alle superiori, soltanto uno su tre ha presentato domanda di partecipazione alla fase transitoria che, peraltro, per come ideata, non garantisce l’immissione in ruolo di tutti né è utile al conferimento delle supplenze. Per i posti di sostegno, addirittura, si è presentato soltanto uno specializzato su sei degli ultimi cinque anni; uno su due è già di ruolo. Pertanto, ipotizzare, di applicare questo sistema di reclutamento alla primaria sarebbe inutile; meglio ritornare sui propri passi e riaprire le Gae come ha fatto il Parlamento nella XVI legislatura”.
Ma vediamo il contenuto del comunicato stampa Anief, diramato quest’oggi sabato 21 aprile.

Il Comunicato Anief sulla questione Diplomati magistrale: ultime notizie al 21 aprile 2018

Infatti, è totalmente inutile pensare a una fase transitoria. Dal 28 aprile è stato indetto uno sciopero della fame e un presidio permanente al Miur. Il 2 e 3 maggio invece sarà la volta di uno sciopero nazionale che culminerà il 3 maggio in una manifestazione nazionale a Roma, davanti alla sede ministeriale. Necessario sospendere subito tutti i ricorsi pendenti presso il Tribunale amministrativo in attesa di un riesame della questione in Parlamento e in Cassazione.
Il sindacato, che rappresenta più di 20 mila maestre coinvolte dalla sentenza n. 11/17 dell’Adunanza plenaria, convocato per il 23 aprile al Miur, dopo il parere dell’Avvocatura e il comunicato congiunto dei confederali si dice contrario a un concorso riservato, già fallito per le superiori, come precisa Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Su 120 mila docenti abilitati alle superiori, soltanto uno su tre ha presentato domanda di partecipazione alla fase transitoria che, peraltro, per come ideata, non garantisce l’immissione in ruolo di tutti né è utile al conferimento delle supplenze. Per i posti di sostegno, addirittura, si è presentato soltanto uno specializzato su sei degli ultimi cinque anni; uno su due è già di ruolo. Pertanto, ipotizzare, di applicare questo sistema di reclutamento alla primaria sarebbe inutile; meglio ritornare sui propri passi e riaprire le Gae come ha fatto il Parlamento nella XVI legislatura”.
Proprio per evitare soluzioni inutili e premere per la riapertura delle Gae, Anief conferma l’adesione alla protesta del coordinamento dei diplomati magistrale che inizia il 28 aprile con lo sciopero della fame e un presidio permanente al Miur che si conclude con la manifestazione nazionale a Roma, il 3 maggio, davanti alla sede del ministero, a conclusione delle due giornate di sciopero nazionale, il quarto consecutivo dall’inizio dell’anno.
Da Viale Trastevere non possono più ignorare che la questione è nuovamente pendente in Corte di Cassazione dove è stato chiesto proprio l’annullamento della sentenza dell’Adunanza plenaria: 6 mila maestre rischiano il licenziamento e 44 mila potrebbero non essere più chiamate. Lo sanno anche a Strasburgo e a Bruxelles dove, tra ricorsi e reclami collettivi, lo Stato italiano è chiamato nuovamente a rispondere del suo operato, dalla violazione del principio della certezza di diritto a quella della direttiva europee sulla stabilizzazione proprio del personale precario dell’infanzia e della primaria.
Per opporsi alla decisione dell’Avvocatura dello Stato, l’Anief ha predisposto uno specifico ricorso, rivolto al giudice del lavoro, finalizzato proprio ad opporsi al licenziamento dei diplomati magistrale che hanno superato l’anno di prova: per informazioni cliccare qui.

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