Bianca Laura Granato (M5s), “senza se e senza ma”. Ritengo che la scelta di questa collega, come Ministro dell’Istruzione possa rappresentare un segnale forte e chiaro. Soprattutto per lo smantellamento della 107/15 e l’abolizione delle classi pollaio. Quindi il ritorno dell’aula, come “ambiente educativo” di apprendimento.
Le dichiarazioni di Bianca Laura Granato
Poco prima delle elezioni del 4 marzo  Bianca Laura Granato dichiarava: ” Cancellazione degli effetti della Legge 107/15 e della Riforma Gelmini: abolizione chiamata diretta, riduzione a 22 alunni per classe, ripristino delle compresenze estese anche ai gradi superiori alla primaria, didattica interdisciplinare, abolizione obbligo alternanza scuola-lavoro, aumento fondo d’istituto: 15 miliardi in più alle sole scuole statali“.
Poche ore fa Laura Bianca Granato ha postato su Facebook: “Ringrazio di cuore tutti i miei estimatori che da qualche tempo caldeggiano una mia eventuale nomina a Ministro dell’Istruzione, sapendo che ho dato l’anima in questi anni per restituire alla scuola la sua connotazione democratica, inclusiva e di qualità buttata alle ortiche dall’oscena legge 107/2015… Non nutro l’ambizione di aspirare a quel seggio, visto che sarà oltretutto cosparso dei chiodi che ci hanno lasciato Giannini e Fedeli, artefici ultimi del più evidente insulto alla funzione sociale e civile della scuola Pubblica”
Si sente la “presenza dell’aula”
Le dichiarazioni della senatrice Bianca Laura Granato nascono da anni di esperienza di aula. Traspare la nostalgia per un ambiente educativo di apprendimento. Questo profilo coerente con la scuola è stato espulso dalla scuola con le irrazionali riforme degli ultimi anni. Mi riferisco a quella voluta dal duo Gelmini-Tremonti che ha formalizzato le classi pollaio, abrogato le compresenze e superato il tempo pieno. Da qui una scuola “contenitore vuoto” che ha di fatto reso l’inclusione una espressione vuota e priva di significato. Il disegno di estraneità rispetto a un progetto di comunità è stato concluso con la legge 107/15, consegnando una scuola frequentata da individui in competizione tra loro. In altri termini l’aula, spazio fisico e condizione di crescita formativa è stata ridotta ad uno spazio insignificante.
“Senza se e senza ma” un insegnante al Miur
Ecco spiegati i motivi per cui mi mi auguro che al Ministero sieda Bianca Laura Granato. Nulla di personale contro Pittoni, Giuliano ed altri, estranei all’aula Questa è la condizione “sine qua non” per rimettere al centro gli alunni e gli studenti concreti che fanno esperienza di aula. E con loro gli insegnanti! Diversamente si rischia di parlare d’altro, di accessori e di aspetti secondari. Tutti importanti, pur nella loro secondarietà , che però non possono rappresentare “il cuore della scuola”, cioè l’aula.