Scuola e pensioni: cosa prevede il progetto Di Maio e Salvini?
Scuola e pensioni: cosa prevede il progetto Di Maio e Salvini?

Nonostante non siano riusciti a formare il nuovo Governo, continua il progetto di riforma sulla scuola e  le pensioni proposto da Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Questo ‘in barba’ alla scelta da parte del presidente Mattarella di nominare Carlo Cottarelli nuovo presidente del consiglio, che difficilmente riuscirà ad ottenere la fiducia da parte di Camera e Senato. Il leader dei Cinque stelle e di Lega hanno reso noto il programma stilato durante le settimane spese per la creazione del nuovo Governo, che prevedeva il professor Giuseppe Conte come primo ministro italiano.

Scuola: le principali modifiche secondo il Governo Salvini-DiMaio

Come leggiamo da Orizzontescuola.it, Matteo Salvini e Luigi Di Maio avevano intenzione di riformare il mondo della scuola e dell’istruzione italiana, tramite sei punti punti principali che vi elenchiamo qui di seguito:

  • Intervento sulle cosiddette ‘classi pollaio‘, graduatorie, titoli insegnamento ed edilizia scolastica
  • Particolare attenzione dovrà essere posta alla situazione dei diplomati magistrali ed ai precari della scuola dell’infanzia e della primaria
  • Fase di transizione al fine di revisionare il sistema di reclutamento docenti e superamento della chiamata diretta
  • Stesso docente per gli alunni disabili per un intero ciclo scolastico
  • Formazione continua per i docenti
  • Revisione dell’alternanza scuola-lavoro.

Da segnalare altre modifiche, come l’inserimento dei laureati in scienze motorie come docenti di ruolo all’interno della primaria, così come la rivalutazione dell’educazione fisica all’interno della primaria. Altra modifica innovativa è la trasformazione degli istituti Alberghieri in college specialistici.

Pensioni: le modifiche salienti

Ecco le modifiche salienti riguardanti la questione Pensioni da parte di Salvini e Di Maio

  • Si andrà in pensione nel momento in cui la somma dell’età e degli anni di contributi maturati dal lavoratore sarà pari a 100
  • Proroga ‘opzione donna’ che permette l’andata in quiescenza alle lavoratrici con 57-58 anni e con 35 anni di di contributi, optando in toto il regime contributivo.