sciopero università, i primi effetti

Lo sciopero preannunciato dei docenti e ricercatori universitari è iniziato ufficialmente venerdì scorso, ma è da questa settimana che si cominciano a vedere i primi effetti e soprattutto le prime ripercussioni sugli studenti.

Università di Pavia: un docente sciopera senza aver firmato la lettera di adesione

In questi mesi il Coordinamento per il Diritto allo Studio dell’Ateneo pavese si era attivato per informare gli studenti riguardo i docenti aderenti allo sciopero. Gli appartenenti al Coordinamento hanno inviato email a tutti i docenti per sapere con sicurezza quali di loro avrebbero aderito, aggiornando costantemente gli studenti stilando una lista di professori scioperanti. A nulla è valso però il loro impegno. Infatti o non ricevevano risposte dai docenti stessi lasciando quindi il dubbio circa una loro probabile adesione, o addirittura si è verificato il caso di un docente che, pur non avendo firmato la lettera di adesione allo sciopero, non si è presentato il giorno in cui doveva tenersi l’esame della materia da lui insegnata. Questo è quanto viene riportato sul quotidiano “Il Giorno” in cui il Coordinamento ha anche comunicato i dati ufficiali dei docenti aderenti: sono 143 i professori dell’Università degli Studi di Pavia che con sicurezza aderiranno allo sciopero, in quanto firmatari del documento di adesione.

Le proteste degli studenti all’Università di Bari: “Non sulla nostra pelle”

Tra professori e ricercatori di 79 università, saranno 6857 gli scioperanti certi. Il numero però, come sottolineato poco fa, potrebbe aumentare data l’eventualità di aderenti dell’ultimo minuto. Va ricordato che a saltare sarà il primo appello della sessione estiva. A partire dal secondo gli esami riprenderanno regolarmente. A risentirne maggiormente potranno essere i percettori di borse di studio, per i quali potrebbe sfumare la possibilità di ottenimento della borsa stessa se non verrà raggiunto il numero di esami richiesti. In generale comunque tutti gli studenti universitari sono contrari a questo sciopero visti i disagi a loro arrecati. E molti di loro hanno cominciato ad insorgere. I rappresentanti dell’associazione studentesca Link dell’Università di Bari hanno appeso striscioni in segno di protesta recanti la scritta:” Non sulla nostra pelle”. È dunque evidente come queste parole vogliano sottolineare come l’esercizio del diritto allo sciopero non possa andare a ledere l’altrettanto importante diritto allo studio e quindi al sostenimento degli esami.