Diplomati magistrali forse inseriti in graduatorie dei concorsi

Prende corpo la soluzione per risolvere la questione dei diplomati magistrali. In un articolo pubblicato da Orizzonte Scuola questa mattina si fa riferimento ad un pezzo scritto da Corrado Zunino su Repubblica. L’articolo è stato ripreso sul sito della FLC CGIL col titolo “Scuola, primo atto una sanatoria per le maestre diplomate”. Il governo M5S_Lega starebbe studiando una soluzione che includerebbe diplomati magistrali e laureati in Scienze della Formazione Primaria del vecchio ordinamento.

Concorso senza prove scritte e orali

Due giorni fa avevamo fornito un’anticipazione rilasciata da un articolo pubblicato sul Messaggero circa l’ipotesi di una terza graduatoria. In esso non veniva chiarita la questione della natura del concorso e non si faceva nessun accenno alla questione del possesso dei 36 mesi di servizio. Questi dubbi vengono dissolti parzialmente dalle anticipazioni diffuse da Repubblica: non ci saranno né prove scritte e né prove orali. Pertanto non ci sarebbe nessuna selezione per oltre 43 mila maestre e 4000 laureate in Scienze della Formazione Primaria.

La soluzione tecnica

A questo riguardo riportiamo integralmente quanto si trova scritto nell’articolo di Corrado Zunino. Non sarà facile, ma la costruzione tecnica è questa: 43.534 maestre diplomate saranno inserite direttamente nelle Graduatorie di concorso. Verranno tolte dalle Graduatorie a esaurimento — dove danno fastidio alle storiche precarie — e spostate in blocco nella classifica dove alloggiano i vincitori dell’ultimo concorso, tutti in attesa che si liberi un posto. Le “ dm” saranno posizionate subito dopo i vincitori naturali. Poiché nella scuola italiana si assume per metà dai bandi e per metà dalle Gae, l’ingresso definitivo delle diplomate sarà velocizzato, soprattutto al Sud.

Criticità

L’ipotesi prospettata presenta alcuni aspetti critici in ordine alle regioni in cui gli aspiranti dovrebbero essere inseriti. Al di là del fatto che non è ancora chiaro se verranno salvati i ruoli con riserva, al Nord la procedura sarebbe velocissima, data la disponibilità di posti. Le criticità sono tutte presenti al Sud dove le graduatorie degli idonei sono ancora ben lungi dall’essere esaurite. L’unica possibilità per velocizzare gli inserimenti in ruolo è legata ad un deciso incremento di cattedre in organico di diritto nelle regioni meridionali.