Diplomati magistrali non credono alla stampa e rilanciano

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Sulla questione dei diplomati magistrali la stampa ha fornito delle anticipazioni poi smentite dal nuovo ministro Bussetti. A giudicare dalla pervicacia con la quale alcuni quotidiani attribuiscono al nuovo ministro presunte conferme di tali anticipazioni, c’è da credere qualcuno voglia screditare l’operato del nuovo governo ancor prima di mettere mano alla questione diplomati magistrali. E’ Repubblica a scrivere che Bussetti conferma l’anticipazione pubblicata ieri riguardo l’inserimento nelle graduatorie di merito regionali dei concorsi.

Concorso fittizio

A creare confusione ed aumentare il panico e l’ansia dei docenti precari, cui la plenaria ha negato il diritto alle Gae, mettendo anche in dubbio la conferma dei ruoli, ci si è messa anche l’indiscrezione pubblicata da Libero. I diplomati magistrali dovrebbero seguire dei corsi di formazione per evitare lo svolgimento di un classico concorso. L’inserimento in coda alle graduatorie di merito “tramite un concorso (fittizio) da svolgere a metà luglio. C’è però una controindicazione: il decreto dovrà essere firmato entro la prossima settimana visto che i Provveditorati stanno per nominare le supplenti in tutta Italia”, scrive sbagliando Repubblica. Non sono previste nomine di questo genere in questo periodo dell’anno.

Unica soluzione

Nell’attesa che da viale Trastevere esca una nuova nota di smentita ufficiale a questo genere di articoli spazzatura, riportiamo l’unica visione condivisa da tutti i diplomati magistrali. La Plenaria sia può superare senza creare nessun conflitto tra Istituzioni dello Stato legiferando in maniera oculata per superare la criticità imposta. Si possono ricostituire le tre fasce Gae con la migrazione degli storici nella prima e inserimento dei dm con servizio nella seconda, in terza se con servizio inferiore. La previsione di future impugnazioni si può prevenire argomentando che il diploma magistrale è titolo abilitante ante 2007 (chiusura GP), diversamente dalle altre abilitazioni istituite nel 2010. Basta semplicemente non aver paura e provvedere in questa direzione. Il resto lo faranno le somme da destinare a bilancio per i prossimi 5 anni per l’incremento in O.D. utili a smaltire il precariato.

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