Scuola, Gelmini polemica: 'Riapriamo alla movida ma non alle scuole, voto ad Azzolina? No comment'
Scuola, Gelmini polemica: 'Riapriamo alla movida ma non alle scuole, voto ad Azzolina? No comment'

L’ex Ministro dell’Istruzione lancia una proposta di legge che fa sorridere. Mariastella Gelmini ha dichiarato che si impegnerà per introdurre il divieto dell’uso degli smartphone nelle scuole. L’esponente di Forza Italia, capogruppo dei deputati del suo partito, rimarrà nella mente di coloro che operano nel mondo scolastico. Fu lei ad introdurre le classi pollaio e ad azzerare la scuola primaria. La Gelmini fu anche protagonista di un taglio di 8 miliardi che sicuramente non portò benefici alla scuola, anzi provocò sostanziali difficoltà. Ora lancia una proposta sugli smartphone rifacendosi alle prese di posizione dei francesi, omettendo però alcune cose fondamentali. Vediamo nel dettaglio cosa sfugge all’ex Ministro dell’Istruzione.

Maria Stella Gelmini e l’inutile battaglia

L’ex Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini annuncia di voler presentare una proposta di legge mirata a vietare l’utilizzo degli smartphone in classe. L’obiettivo è quello di circoscrivere l’uso degli stessi esclusivamente a fini scolastici. Il problema è che come asserivamo in precedenza l’alzata di scudi della Gelmini sul tema risulta essere alquanto inutile e velleitaria. La materia è già trattata abbondantemente e in forma anche sufficientemente chiara dalla direttiva Fioroni. Questa prevedeva anche delle sanzioni disciplinari rivolte a chi non rispettava la regolamentazione. Tuttavia in seguito si è anche riconosciuta l’utilità degli strumenti tecnologici se volti ad una natura culturale e di agevolazione dell’apprendimento.

La direttiva Fioroni

Ecco alcuni stralci utili a capire  la direttiva Fioroni e di conseguenza la certezza che le parole di Mariastella Gelmini non portano niente di nuovo, niente che non sia già regolamentato. “L’uso dei cellulari da parte degli alunni, durante lo svolgimento delle attività didattiche, è vietato……”La violazione di tale divieto configura un’infrazione disciplinareLe Nuove tecnologie e web rappresentano ormai una realtà con cui fare i conti anche nell’ambito dell’attività scolastica. Smartphone e tablet sono utili, ad esempio, per registrare le lezioni o per fare ricerche….”