Scuola, il Ministro Bussetti: 'Ecco le mie priorità'
Scuola, il Ministro Bussetti: 'Ecco le mie priorità'

Il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti svela le sue priorità. Durante il convegno per il bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis il Ministro snocciola i punti cardine delle attività su cui si concentreranno le sue azioni. Nel contratto di governo  ma anche nella filosofia leghista un ruolo importante nell’ambito scolastico ha da sempre rivestito la rivisitazione delle scuole paritarie. La qualità dell’insegnamento e l’abolizione della Legge 107 sono gli altri temi cari all’esecutivo. L’obiettivo del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti è quello di dare di nuovo centralità alla scuola come strumento culturale e sociale che faccia da traino alla nostra nazione.

Le scuole paritarie, i cellulari e le diplomate magistrali

Una delle priorità del Ministro è dunque quella ci concentrarsi e risolvere il problema delle scuole paritarie. Molte di esse ogni anno chiudono o sono a rischio chiusura. Bussetti promette grande attenzione a questa situazione visto che le scuole paritarie sono frequentate da più di 1 milione di studenti sui quasi 9 milioni totali. Questa dichiarazione del Ministro sposta l’asse scuola in posizioni fortemente sventolate dalla Lega. Le idee del Movimento 5 Stelle erano diverse e si basavano principalmente sull’abolizione dei fondi pubblici, fatta eccezione per la classe di età da 0 a 6 anni, e su una distinzione marcata tra insegnamento pubblico e privato. Marco Bussetti afferma che già da settembre si vedranno i primi cambiamenti atti a risolvere alcune problematiche esistenti nell’universo scolastico. Per quanto riguarda l’utilizzo dei cellulari il titolare del Ministero di Viale Trastevere ha asserito che una regolamentazione è già presente e che il modello francese può certamente essere un motivo di confronto e dibattito. Sulle diplomate magistrali assicura massimo impegno già da subito per risolvere la problematica di quelle maestre che pur non avendo una laurea insegnano da anni e si sono viste estromesse dalle graduatorie.