FIT e assunzioni, 'vogliamo certezze e tutele per il concorso': petizione

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Assunzioni: ADI, FLC CGIL e LINK lanciano una petizione per ottenere certezze e tutele per il concorso FIT! Di seguito il comunicato sulla petizione, con richiesta di pubblicazione.

Certezze e tutele per il FIT: la petizione

Petizione sul FIT: “Il Ministro Bussetti deve avere come priorità il futuro degli aspiranti insegnanti. Non si deve tornare ai PAS, si deve migliorare il percorso!
Lo scorso giovedì 3 maggio si è tenuta, presso l’Università di Roma “ La Sapienza”, la III assemblea nazionale sulle nuove modalità di accesso all’insegnamento. Centinaia di aspiranti insegnanti, provenienti da tutta Italia, si sono confrontati circa il nuovo percorso FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio) per accedere all’insegnamento.
“Nei mesi scorsi ci siamo mobilitati dentro gli atenei assieme a centinaia e centinaia di studenti – dichiara Francesco Pellas, coordinatore di Link Roma – siamo riusciti a ottenere l’accesso ai servizi del bando per il diritto allo studio Laziodisu per gli iscritti che intraprendono il percorso dei 24 CFU e un sistema di fasciazione in base all’ISEE che garantisca la progressività dei costi per i già laureati, ma ad oggi esistono ancora numerosi problemi e incertezze. Per questo abbiamo lanciamo la petizione “Certezze e tutele per il concorso FIT!” indirizzata al Ministro Bussetti, affinchè il percorso FIT sia una delle priorità del Governo Conte!”
“Infatti nonostante i risultati ottenuti riteniamo che vi siano ancora numerosi problemi – prosegue Alberto Campailla dell’ FLC CGIL Roma e Lazio – vogliamo certezze immediate sull’uscita del prossimo concorso FIT, sulle modalità delle prove e sul numero di posti messi a concorso, per superare il precariato, combattere le classi pollaio e garantire al paese una scuola capace di combattere la dispersione scolastica e le disuguaglianze.”
“Crediamo che il futuro di migliaia di aspiranti docenti non possa rimanere ancora incerto – conclude Dino Biancolini, segretario di ADI Roma – siamo pronti a mobilitarci ancora per avere certezze sulla data e sulla modalità delle prove, un contratto FIT che renda il percorso compatibile con supplenze e lavoro, riconosca adeguatamente le competenze nei punteggi e nella formazione, e dia a tutti i corsisti una retribuzione dignitosa – perché 400 euro al mese sono pochissimi! – e la partecipazione delle organizzazione sindacali di studenti e lavoratori e dei corsisti FIT nel monitoraggio dei corsi!”
Visite fiscali, dall’INPS il riepilogo e l’aggiornamento delle novità

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