Nuovi aggiornamenti circa la questione Pensioni in Italia. Molti lavoratori, perlopiù residenti presso le regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est, si augurano che vada in porto la proposta della Quota 100, proposta che il nuovo Governo Conte ha promesso, al fine di superare l’obsoleta (e tanto criticata) Legge Fornero. Il Governo starebbe seriamente valutando una nuova mossa che può essere divisa in due parti: consentire il pensionamento a 64 anni di età con 36 di contribuzione, tramite una prossima legge di bilancio, prevedendo un canale di uscita di 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.
Pensioni: una stima di 300mila pensionandi potenziali
Volendo fare alcune previsioni sul prossimo triennio, si stima (in maniera grezza e comunque non del tutto vincolante) un numero di 300mila pensionandi potenziali che, anno dopo anno, matureranno il requisito anagrafico dei 64 anni. Sembra scontato dire che non tutti saranno provvisti di un requisito richiesto, quello dei 36 anni di contributi versati, con non più di tre anni di contribuzione figurativa.
Tuttavia, è da questi numeri che bisogna partire per considerare i potenziali effetti della tanto agognata Quota 100. Un’opportunità a cui si darebbe solo in un secondo momento il via libera ai 41 anni di contributi, a prescindere dall’età . Questo, contro i 43 anni e 3 mesi per gli uomini e i 42 anni e 3 mesi per le donne secondo l’attuale legislazione vigente.
Pensioni: la Quota 100 potrebbe essere imminente
Negli ultimi giorni Matteo Salvini ha spiegato come sia possibile che la Quota 100 possa essere inserita nella prossima Legge di bilancio. La Quota 41 non è affatto da scartare, tuttavia questa eventualità sarà dunque tenuta (certo) in considerazione, ma solo in un secondo momento. Non è tuttavia chiaro se per i lavoratori precoci ci siano novità all’interno della Legge di Bilancio 2019.
La priorità va alla Quota 100 per il momento. I piani per capire come regolarizzare i lavoratori dopo 41 anni di contributi previdenziali, devono ancora essere ben chiariti. Si tratta di un problema riguardante perlopiù le coperture economiche. Solo per la Legge di Bilancio 2019 è richiesto un investimento di 5 miliardi di spesa l’anno.
Fonti: Ceripnews, Affari italiani