Il bonus al merito della scuola cambia faccia: a stabilirlo è lintesa Miur-sindacati del 25 giugno 2018. Come spiega la FLC CGIL, “il “bonus premiale” poggiava su principi ingiusti e anticostituzionali, come la totale discrezionalità dell’amministrazione di attribuire salario ai lavoratori e l’esclusione da parte dei docenti con contratto a tempo determinato.” Il CCNL firmato il 19 aprile 2018 ha neutralizzato di fatt la valutazione premiale dei docenti, nata dalla legge 107/15.
Come cambia il bonus al merito 2018/19
Come cambia il bonus al merito per i docenti della scuola? Sempre la FLC CGIL spiega:
“Primo, riconducendo una parte dei soldi del bonus all’interno del salario accessorio fondamentale (RPD) per tutti i docenti, supplenti compresi. Secondo, devolvendo la restante parte alla contrattazione integrativa di istituto. Questi interventi saranno finalizzati alla valorizzazione dei docenti e non più alla loro valutazione (parola che non compare mai nel lessico contrattuale).
Coerentemente con queste previsioni contrattuali, lo scorso 25 giugno sindacati e MIUR hanno sottoscritto un’Intesa sulla distribuzione delle risorse alle scuole a.s. 2017/2018, usando come principale parametro, contrariamente a quello usato dal Miur nei precedenti anni scolastici, i posti dell’organico dell’autonomia in sostituzione del numero dei docenti a tempo indeterminato in servizio nella singola scuola. Questa scelta operata dal Miur era unilaterale e disconosceva il valore del lavoro dei docenti a tempo determinato che sono a pieno titolo componenti del Collegio e fanno parte della comunità educante.”