La Malpezzi sui 120 giorni: un decreto frozen

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L’on. Simona Flavia Malpezzi ha presenziato al presidio di protesta organizzato dai controinteressati davanti al Miur. Lo strascico della sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria ha prodotto la decisione del nuovo esecutivo inserita nel decreto dignità. Il rinvio di 120 giorni nell’esecuzione dei provvedimenti amministrativi continua ad arrecare un pregiudizio anche nei confronti di coloro che sono in Gae a pieno titolo.

Dichiarazioni all’ANSA

L’intervento nel servizio Ansa. “Il governo del congelamento Frozen farà passare un’estate da incubo a migliaia di insegnanti e un autunno anche peggiore a tantissimi bambini”. Ad affermarlo è la senatrice Simona Malpezzi, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd, a margine del presidio dei docenti delle Gae e dei laureati in Scienze della formazione primaria davanti al MIUR. “La scelta di congelare per 120 giorni la situazione dei diplomati magistrali e, quindi, di non assumere nessuna decisione nel merito rischia solo di creare più caos e di danneggiare i docenti e gli alunni. Dico chiaramente – prosegue la parlamentare dem – che la strada è una soltanto: procedere al potenziamento del tempo pieno con un piano di assunzioni e dare il via a una fase transitoria che tenga insieme i diritti di tutti i docenti coinvolti che, oggi, sono stati penalizzati dalla scelta pilatesca del governo”. “Reputo gravissima la decisione del Ministro Bussetti di rinviare a data da destinarsi la questione, lasciando nell’incertezza migliaia di lavoratori. Con questa non scelta – conclude Malpezzi – come pensano di garantire un avvio ordinato dell’anno scolastico? Le promesse della campagna elettorale sono diventate carta straccia”.

Le responsabilità

Com’era lecito attendersi, sui social sono fioccate le repliche dei diplomati magistrali che verranno estromessi dalle Gae. Quanto è successo è frutto dell’amnesia della politica che ha volutamente ignorato la questione per vent’anni. Ciò che afferma la plenaria è soltanto un orientamento e non una sentenza a titolo definitivo. Al riguardo si ricordino i contenziosi ancora aperti presso la CEDU e le sezioni unite della Cassazione per la riforma della sentenza plenaria. Ma ciò che addolora di più in tutta questa vicenda, secondo il convincimento, dei tanti diplomati magistrali intervenuti nella discussione, è l’atteggiamento del PD nel presentare una proposta totalmente divisiva della categoria, riproponendo una fase transitoria che sta già mostrando tutti i suoi limiti nei numerosi disguidi che si stanno verificando​ negli uff​ici scolastici regionali (vedasi scioglimento di commissioni e calendari degli orali che non escono). Fase transitoria fortemente voluta dal PD e che non funziona ma ora, anzichè cambiare rotta, si persevera nel tragico errore. Il Partito Democratico meglio avrebbe fatto a emanare quel decreto che si rifiuto di licenziare la Gelmini. Attribuire il valore concorsuale a tutte le abilitazioni e aprire le Gae a tutti gli abilitati.

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