Il ministro della Pubblica Istruzione, Marco Bussetti, è tornato sulla questione riguardante i diplomati magistrali. Come riportato dall’agenzia di informazione ANSA, il numero uno del dicastero di Viale Trastevere è intervenuto durante un question time alla Camera dei Deputati, rispondendo ad una interrogazione avente come primo firmatario l’onorevole Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali. Il ministro Bussetti ritiene di aver trovato una soluzione riguardante la delicata questione.
Diplomati magistrali, Marco Bussetti: ‘Termine di 120 giorni per dare esecuzione alle sentenze’
‘Si tratta di una situazione che, in considerazione del fatto che le pronunce giurisdizionali interverranno presumibilmente tra la fine di questo mese ed il mese di agosto, rischia concretamente di mettere a repentaglio l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2018-2019 – ha dichiarato il ministro Bussetti – Ecco perché ho chiesto agli uffici ministeriali di individuare con urgenza una soluzione che, fermo restando la necessità di dare corretta esecuzione ai provvedimenti giurisdizionali, fosse in grado di assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico, nell’interesse sempre prevalente delle alunne e degli alunni. Posso annunciare con soddisfazione – ha dichiarato il neo ministro – di aver ottenuto l’inserimento nel decreto Dignità di una disposizione che attraverso l’estensione di una previsione legislativa già vigente nell’ordinamento – articolo 14 comma 1 del decreto legge 669 del ’96 – concede all’amministrazione un termine di 120 giorni per dare esecuzione alle sentenze. Tale intervento normativo consentirà all’amministrazione di usufruire dei tempi necessari per porre in essere tutti gli adempimenti amministrativi conseguenti all’esecuzione delle sentenze senza che ciò possa mettere in pericolo l’ordinato avvio del prossimo anno scolastico.’
Il ministro confida poi nell’attività del Parlamento affinché si possano disciplinare procedure specifiche di reclutamento che rispettino la vigente legislazione di settore e che tengano conto di tutti coloro che sono in ‘possesso dei titoli attualmente richiesti per l’accesso all’insegnamento nella scuola primaria’.