Le linee programmatiche del Ministro Bussetti. Si aspettavano indicazioni operative. E invece, solo l’annuncio di impegni generici. Risultato: una certezza in un oceano di vaghe indicazioni!
Le linee programmatiche, iniziamo dalla “Buona Scuola”
Finalmente abbiamo le linee programmatiche del governo del cambiamento, del “#cambioverso”.
Sulla “Buona Scuola” il Ministro ha dichiarato “Non ricorrerò a nuove riforme e ad ulteriori strappi, non stravolgerò la riforma della ‘Buona Scuola’ .. propongo un riallineamento complessivo che ottimizzi un impianto normativo ormai operativo da qualche anno”
Le dichiarazioni sulla scuola inclusiva
Molta attenzione il Ministro ha dedicato alla scuola inclusiva. “Una scuola che promuova la piena realizzazione delle proprie potenzialità deve essere una scuola inclusiva, che permetta ad ogni studente e ad ogni studentessa di arricchirsi attraverso iol confronto con l’altro. Credo fermamente che i diritti degli studenti diversamente abili o con Bes debbano essere totalmente garantiti… Sarà mia cura piena attuazione al Decreto Legislativo 66/17… Le prestazioni dei servizi necessari per raggiungere la piena inclusione scolastica sono assicurati dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali che attraverso l’ Ammnistrazione scolastica provvedono all’assegnazione dell’organico necessario e a un contributo economico ad ogni scuola sulla base del numero degli insegnanti disabili di ogni singola istituzione.”
Tante belle parole, annunci…
Qualche considerazione! Abbiamo una certezza in un mare di impegni poco definiti. Iniziamo dalla prima. La legge 107/15 non sarà abolita, ma subirà degli aggiustamenti. In altri termini, non si torna indietro! Si userà la tecnica del “cacciavite”, utilizzata la prima volta dal Ministro Fioroni ( 2007) per riallineare la Riforma Moratti (2003). Pessimo messaggio e apparentemente contraddittorio, rispetto alla promessa elettorale del M5S di abolire la Legge 107/15. Il dubbio è sciolto, però, pensando che Il Ministro Bussetti non fa parte del Movimento, e quindi non vincolato dalla promessa. Del resto nel contratto di governo si parla di “superamento” e non più di “abolizione”.
Sull’inclusività non si va oltre l’art 34 della Costituzione ( “La scuola è aperta a tutti”), dimenticando l’impegno della Repubblica a rimuovere ogni ostacolo.. che impedisce la formazione dell’uomo e del cittadino ( cfr art 3 comma 2). In altri termini si conferma il diritto formale all’istruzione, meno quello sostanziale.
Le classi pollaio e superpollaio confermate?
Non si fa cenno, infatti, ad una revisione della modalità di assegnazione degli organici. Da qui, il sospetto che saranno confermate le “classi pollaio”. Del resto i disposti normativi (Legge 133/08 e D.M.81/09) furono votati dalla Lega da cui proviene anche il Ministro Bussetti. Risultato probabile: le riforme non abolite saranno due: “La Buona Scuola” e quella berlusconiana ( mai citata dal Ministro) e firmata dalla coppia Gelmini/Tremonti. Aggiungo nulla si dice sull’abolizione delle classi superpollaio ( legge di stabilità art. 1 comma 133) che si formano per l’inserimento degli alunni proveniente da classi, dove è assente il titolare (il primo giorno).
Una considerazione da insegnante e non da ragioniere
Chiedo al Ministro; come si potrà “aver cura” e attenzione ai diversamente abili e con Bes, in classi superaffollate e con un grado di sicurezza progressivamente decrescente?
Aggiungo questa “Brutta scuola” è stata confermata anche quest’anno con la prassi di istituire le classi pollaio anche in entrata (classi iniziali), contravvenendo a una disposizione del D.M.81/09. Si legge, infatti: “Le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni” La responsabilità non è imputabile agli Usr, che devono limitarsi ad applicare le direttive del Miur. Ho l’impressione che a Viale Trastevere i ruoli che contano siano occupati da economisti e ragionieri. Poveri noi!
Comunque, attendiamo dopo l’estate la nuova legge di Stabilità che molto dovrà dire sugli impegni finanziari destinati al ritorno di una scuola costituzionale e sostanzialmente rivolta ad ognuno e per tutti. Sicuramente le linee programmatiche non ci rassicurano!