Scuola, disciplinare docenti: incontro Aran-sindacati 'Vigilare su potere dei dirigenti'

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Come vi abbiamo riferito in precedenza, nella giornata di ieri si è svolto il primo incontro all’Aran per il nuovo codice disciplinare docenti. Il sindacato USB, attraverso una nota, ha espresso il proprio giudizio (negativo), ribadendo il fatto che non sia cambiato nulla rispetto al passato, in merito al controllo disciplinare che, spesso, reprime la libertà di pensiero e l’attività di insegnamento.
Le tre parole d’ordine che hanno guidato a tutti i livelli la linea politica dei governi sono state: ‘Controllare, sorvegliare e punire’.

Controllare, sorvegliare e punire, le tre parole d’ordine

Come si legge nella nota USB ‘il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale è stata solo l’ultima occasione per realizzare ancora di più tali imperativi ideologici. Abbiamo denunciato sin dal primo incontro all’Aran lo spirito antidemocratico e liberticida della sezione del nuovo contratto dedicata alla responsabilità disciplinare: di fatto si tratta di un ulteriore tassello di quel più ampio progetto di trasformazione della scuola da luogo di formazione in istituto centrato sul controllo del pensiero e la repressione del dissenso.’

Resoconto dell’incontro all’Aran

‘Benché l’incontro di oggi sia stato solamente un momento di “studio” delle reciproche posizioni – si continua a leggere nella nota dell’USB – è chiaro l’intento che si realizzerà probabilmente alla fine del mese. Vigileremo affinché il potere dei Dirigenti in materia di sanzioni non veda un margine di preoccupante arbitrarietà, ma soprattutto, affinché gli obblighi non comportino un vero e proprio controllo disciplinare, repressivo della libertà di pensiero e dell’attività di insegnamento. È chiaro, infatti, che il nuovo ministro non abbia mutato atteggiamento nei riguardi dei lavoratori.’

USB: il ministro Bussetti non ha cambiato atteggiamento verso i lavoratori

USB prosegue nella nota citando la limitazione della libertà del docente al di fuori dello svolgimento della sua attività lavorativa, come uno dei problemi più importanti da trattare. ‘La condotta e i comportamenti del personale della scuola, si legge tra le altre aberrazioni, devono essere coerenti con le finalità della comunità educante, anche nell’uso dei social networks. Il lavoratore, inoltre, non deve attendere ad attività estranee al servizio che ritardino il recupero psicofisico nel periodo di malattia o infortunio. A noi è parsa subito evidente la discrezionalità potenziale di tali enunciazioni: come si effettua la vigilanza su tali comportamenti? A fronte di una colpevole carenza di ispettori del lavoro che dovrebbero tutelare i lavoratori dagli abusi dei Dirigenti, avremo un Grande Fratello sempre in agguato? La parte disciplinare si prospetta come una serie di obblighi che concepiscono il lavoratore come un servo del Dirigente Scolastico.’

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