“La Buona Scuola” è oggetto di attenzioni da parte del governo. In campagna elettorale si parlava di abolirla. Oggi si propongono solo aggiustamenti. Nessuno più parla, però della Riforma Gelmini: il vero tsunami abbattuto sulla scuola!
“La Buona Scuola”, troppe attenzioni!
Le attenzioni del nuovo governo sono tutte concentrate sulla “Buona Scuola”. Tutti ne parlano. Ad iniziare dal sottosegretario Salvatore Giuliano che il 1 marzo dichiarava: La 107/15 è “Tutta da buttare e da riscrivere da capo. Alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre”. Per inciso una presa di posizione, fortemente sospetta, considerata la sua collaborazione riformistica con Renzi e Giannini (2015-16).
Altre posizioni sono seguite, quasi tutte concentrate sulla chiamata diretta. Più sfumata quella del secondo sottosegretario, M. Pittoni, che implicitamente ne ha chiesto il parziale superamento. Gli elementi elencati sono accomunati dal “costo zero” per l’ erario.
Per concludere cito le indicazioni programmatiche del Ministro Bussetti, nelle quali scompare l’espressione “abrogazione”, sostituita da “riallineamento” ” che ottimizzi un impianto normativo ormai operativo da qualche anno anno”
Troppo attendismo, sta generando…
Lascia perplessi l’arretramento sulla “Buona Scuola”, tanto da ingenerare una pericolosa delusione, ottimamente registrata da un articolo di N. Autizi su questo portale.
La senatrice Bianca Laura Granato è intervenuta sulla sua pagina Fb con l’intento di tranquillizzare. Ha postato” Cari amici e sostenitori che ci avete dato fiducia in questa tornata elettorale, non abbiamo dimenticato le nostre promesse. Stiamo lavorando ad un complesso ed articolato progetto di intervento sulla legge 107/2015.
Siamo appena all’inizio della legislatura, ma il nostro impegno non mancherà di essere profuso nella direzione che tutti si attendono. Tenete conto che governiamo con un’altra forza politica, ma non per questo verremo meno agli impegni assunti in campagna elettorale. Comprendiamo le vostre preoccupazioni, ma ci teniamo a rassicurarvi sul fatto che l’attività parlamentare sarà complementare ed integrativa rispetto a quella del governo esposta dal Ministro Bussetti.“
Eppure la legge 107/15 non è il male assoluto!
A mio parere, però, la Legge 107/15 non rappresenta il male assoluto! Questo rimanda alla Riforma Gelmini che ha creato un vero tsunami educativo. In sintesi ha imposto al sistema educativo una cura dimagrante di 8 miliardi di € con ricadute devastanti sull’inclusione L’obiettivo è stato realizzato, attraverso l’abolizione delle compresenze, del tempo pieno (L.820/71), il superamento dei moduli didattici ( L.148/90) e soprattutto con l’introduzione dell’ obbrobrio organizzativo delle classi pollaio (D.M.81/09). E altri provvedimenti.
La scuola vanta, inoltre, un credito di 2.400 milioni di € che Maria Stella Gelmini aveva promesso di restituire alla scuola. Mai pervenuti!
La L.I.P. e il programma elettorale elettorale del M5S sono concordi
La percezione che il vero nemico per la formazione dei ragazzi sia la Riforma Gelmini è presente nella proposta di Legge di Iniziativa Popolare (L.I.P. settembre 2017), ripresa in molte parti dal M5S. Si legge, infatti ” Ogni istituto scolastico definisce il numero di classi in modo che in ciascuna di esse il numero degli alunni e delle alunne non sia superiore a 22… Nelle aree a forte disagio socio-ambientale il numero di alunni/e per classe non deve essere superiore a 20″… Per assicurare la massima efficacia al processo di inclusione scolastica, le classi che accolgono un alunno/a con disabilità sono costituite con due alunni/e in meno…”(articoli 9, 12 13).
Il colpo finale è dato dall’art 26 della suddetta proposta, ripreso dal programma elettorale del M5S. Si legge in quest’ultimo documento: “Cambiare la riforma Gelmini significa anche ripristinare il tempo pieno e le compresenze nel primo ciclo d’istruzione. Le compresenze di docenti in classe e la programmazione in team andrebbero poi estese anche agli altri gradi scolastici, in modo da ampliare le opportunità formative e applicare modalità didattiche innovative, diverse dalla lezione frontale.”
Non resta che agire!
I contesti, quindi , sono ben definiti. Pure le macerie! Non resta che ricostruire, abbattendo prima tutti gli obbrobri introdotti nell’ultimo decennio.