Nel question time alla Commissione Cultura e Istruzione di oggi alle ore 15.00 il sottosegretario del MIUR, Salvatore Giuliano, ha risposto a un quesito dell’On. Anna Ascani in merito al questionario diffuso nelle università “per valutare l’opportunità di istituire uno strumento finanziario per erogare prestiti finalizzati all’accesso agli studi universitari”, identificato nel prestito d’onore. Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “Il MIUR, per voce di Salvatore Giuliano, rivendica il questionario sui prestiti d’onore diffuso a inizio luglio nelle università italiane. Rivendica il questionario come strumento di ‘valutazione ex ante’, spiegando che il MIUR stia raccogliendo altre informazioni da ulteriori fonti: nessuna risposta, invece, rispetto all’imbarazzante metodologia scientifica con cui questo sia stato realizzato e rispetto alla possibilità di poter compilare per un numero infinito di volte e da chiunque voglia indirizzarne l’esito. La risposta ci stupisce: il Ministro Bussetti la scorsa settimana ha rinnegato la paternità del questionario, addossando la responsabilità alla precedente Ministra Fedeli. La risposta, invece, rivendica la paternità come interpretazione delle linee guida per l’utilizzo dei fondi PON Ricerca e Innovazione. È gravissimo che il Ministero, di punto in bianco, senza consultare le rappresentanze studentesche e senza considerare una letteratura scientifica ormai decennale che spiega la fallacia dello strumento del prestito d’onore, decida di spingere per l’istituzione del prestito d’onore, spacciandolo per strumento di diritto allo studio complementare, utile particolarmente per gli studenti del Sud”.
Prosegue la coordinatrice dell’UDU: “Oltre a smentire quanto dichiarato da Bussetti, Giuliano sostiene che il Comitato di Sorveglianza del PON Ricerca e Innovazione si sia riunito a marzo e abbia deliberato in merito a una linea di azione ‘che promuova una più ampia ed agevole partecipazione all’istruzione terziaria di studenti attraverso erogazioni dirette nei confronti degli studenti’. Nelle linee di azione pubbliche, tuttavia, non si legge alcuna formula di questo tipo e, soprattutto, nel sito ufficiale del PON Ricerca il Comitato di Sorveglianza non risulta essere stato convocato dal giugno 2017. E, in ogni caso, quella formula non è affatto direttamente riconducibile al prestito d’onore. Il MIUR rivendica quindi la volontà di introdurre i prestiti d’onore, interpretando a proprio modo le linee guida, e l’azione volta a studiarne le modalità di introduzione: tuttavia non spiega quali siano stati i passaggi preventivi a valutazione di questa azione, fornendo dettagli fumosi e non verificati da atti o elementi pubblici”.
Conclude Elisa Marchetti: “È ormai chiaro che il Ministero, violando qualsiasi dichiarazione d’intenti, sia essa il cosiddetto “Contratto di Governo” o sia esso il Discorso programmatico alle Commissioni VII della scorsa settimana del Ministro Bussetti, non abbia come priorità, a differenza delle parole, quella di affrontare il tema diritto allo studio finanziandolo, ma anzi voglia affidare alle banche uno strumento per lucrare sulle condizioni materiali degli studenti, creando dell’insostenibile debito studentesco. L’operazione di istituzione dei prestiti d’onore è ora uscita dall’ombra ed è evidente come il MIUR intenda portarla a termine. Il Ministero è ancora in tempo per ritirare il questionario e la proposta, come da noi già richiesto. Continueremo a boicottare il questionario. Noi vogliamo investimenti per l’università e per il diritto allo studio e scenderemo in piazza contro il debito studentesco e ogni ipoteca sul nostro futuro!”