Decreto scuola, salta tutto? Ostruzionismo di Lega e Fratelli d'Italia sul voto finale

La Flc-Cgil ha fatto riferimento al dibattito parlamentare in merito all’ipotesi di abolizione del comma 131 della Legge 107 targata Matteo Renzi/Stefania Giannini: come senz’altro ricorderete, nel suddetto comma viene indicato il limite dei 36 mesi alla supplenze dei docenti e del personale ATA per la copertura dei posti vacanti e disponibili.

Abolizione limite 36 mesi per supplenze docenti e Ata

Il sindacato ha sottolineato come l’abolizione vada nella direzione giusta in quanto si tratta di una ‘clausola che impedisce a chi ha lavorato per tre anni di continuare a lavorare con gli incarichi annuali e che aggira la normativa europea che pone un limite ai contratti a termine. Infatti se un contratto è reiterato per più di tre annualità questa è la prova che quel rapporto di lavoro va convertito in un posto a tempo indeterminato.’
La Flc-Cgil sottolinea oltremodo il fatto di aver patrocinato tantissimi ricorsi proprio contro il comma 131 della Legge 107, oltre ad aver segnalato più volte il carattere fortemente offensivo della dignità dei lavoratori precari.
In occasione del piano assunzionale straordinario messo a punto dalla Legge 107, tantissimi lavoratori precari della scuola erano rimasti esclusi. Per questo motivo, il sindacato chiese la predisposizione di un piano di assunzioni che andasse al di là delle Graduatorie ad esaurimento. Il Governo Renzi, allora in carica non ha, però, prestato ascolto e ha introdotto il limite dei 36 mesi per aggirare la normativa europea e contenere il costo economico dei risarcimenti.

Abolizione dev’essere accompagnata da solido e prolungato piano assunzioni

L’abolizione del comma 131, sottolinea nella nota ufficiale la Cgil, rappresenta solamente un primo passo: ‘Questo provvedimento che ha un forte valore simbolico per avere un impatto reale sulla condizione dei lavoratori deve essere accompagnato da un solido e prolungato piano di assunzioni. Misura per noi imprescindibile per dare risposta ai tanti lavoratori docenti, educatori e ATA che da anni, con il proprio lavoro, danno un contributo fondamentale al funzionamento della scuola pubblica. Ci auguriamo che si continui con determinazione e con maggiore celerità a smontare la legge 107, un provvedimento che, come hanno dimostrato i fatti, non ha fatto né il bene della scuola né il bene delle persone.’