MSA: diverse categorie di docenti escluse dal nuovo concorso

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Con l’emendamento all’art. 4 del decreto dignità, il nuovo governo tenta di risolvere la questione dei diplomati magistrali e dei laureati in scienze della formazione primaria, attraverso un concorso non selettivo. Tuttavia, ancora una volta, i requisiti d’accesso al concorso escludono ingiustamente diverse categorie di docenti e presentano numerosi aspetti giuridicamente illegittimi.
 
L’emendamento all’art. 4 del decreto dignità è dedicato al reclutamento della scuola primaria e dell’infanzia. La soluzione individuata dal governo si compone di due aspetti: la modifica contrattuale da tempo indeterminato a tempo determinato al 30 giugno per tutti i docenti inseriti nelle GAE o assunti in ruolo con riserva e la creazione di un concorso straordinario non selettivo per accedere al ruolo.

Tuttavia, entrambi gli aspetti presentano elementi giuridicamente illegittimi e discriminanti. In merito al primo, “a parte l’assurdità di licenziare docenti che hanno già superato l’anno di prova, la trasformazione contrattuale, prevista dall’emendamento, non ha alcun fondamento in quanto, se il posto è vacante e disponibile, il contratto deve necessariamente essere al 31 agosto, non al 30 giugno” commenta il prof. Scandura Luciano, responsabile nazionale dell’Associazione MSA (comparto scuola).

Riguardo al secondo aspetto, l’emendamento prevede un concorso non selettivo, costituito solamente da un colloquio orale, di natura didattico-metodologica. Di per sé, questa misura, oltre a comportare elevati costi per la pubblica amministrazione, procura inutile stress a tutti quei docenti che hanno già maturato sul campo proprio quelle competenze didattiche che si richiede di testare in questo concorso non selettivo. Assai meno dispendiosa e dalle tempistiche molto più brevi sarebbe stata la riapertura delle GAE, come suggerito più volte anche da MSA, ma questa soluzione purtroppo è stata bocciata dal governo.

Inoltre, seppure ad uno sguardo superficiale il nuovo emendamento sembra avere un nobile obiettivo (da un lato, salvaguardare la continuità didattica per l’a.s. 2018/2019; dall’altro, risolvere la questione dei diplomati magistrali e dei laureati in scienze della formazione primaria tramite un concorso straordinario), i requisiti d’accesso escludono ingiustamente diverse categorie di docenti, impedendo loro di poter usufruire di un sistema di reclutamento semplificato, finalizzato ad ottenere il ruolo. Infatti, vi potranno accedere solo i diplomati magistrali (entro l’a.s. 2001/2002) e i laureati in scienze della formazione primaria, che abbiano svolto, negli ultimi 8 anni, almeno due annualità di servizio specifico, su posto comune o di sostegno, presso scuole statali.

E che dire di tutti gli altri? Docenti diplomati magistrali (entro l’a.s 2001/2002) o laureati in scienze della formazione primaria, con almeno 2 anni di servizio presso le scuole paritarie; docenti magistrali o laureati in scienze della formazione primaria, con uno o nessun anno di servizio; docenti che hanno maturato 2 anni di servizio nella scuola dell’infanzia o primaria in un periodo precedente agli ultimi 8 anni; docenti con 2 anni di servizio aspecifico in gradi diversi (infanzia e primaria). Tutte queste categorie verranno ingiustamente escluse dal concorso non selettivo.

“Riteniamo illegittimi i requisiti previsti dal governo per accedere al concorso. Perché il vincolo dei due anni di servizio, se il titolo posseduto e di per sé abilitante? Perché una tale disparità di trattamento rispetto ai colleghi “abilitati della secondaria” i quali, sulla base della sola abilitazione ed anche in assenza del servizio, possono partecipare ad un concorso non selettivo? E perché nel computo dei due anni, si considerano solo gli ultimi 8 anni e non i periodi precedenti, solo il servizio prestato nelle scuole statali e non in quelle paritarie?” commenta il prof. Scandura.

Di fronte a così tante discriminazioni, MSA, in collaborazione con i legali Aldo Esposito e Ciro Santonicola (esperti di diritto scolastico) intende impugnare tale sistema attraverso un’azione, in sede amministrativa, mirata a tutelare ogni categoria di docenti esclusi dal concorso. Lo scopo è quello di permettere a tutti i diplomati magistrali (entro il 2001/2002) e i laureati in scienze della formazione primaria di non perdere l’irripetibile opportunità di accedere al ruolo attraverso un concorso riservato, consistente in un colloquio orale non selettivo.

Il Coordinatore Nazionale settore scuola Prof. Scandura Luciano
Il Responsabile della Comunicazione Prof.ssa Moliterni Elisa

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