L’ex ministro Valeria Fedeli ha voluto dire la sua sul decreto dignità recentemente approvato. L’ex titolare del dicastero attualmente retto da Marco Bussetti ha sparato a zero sulle misure contenute nel decreto voluto fortemente dal governo giallo verde. A sentirla parlare sembra quasi che la norma che cancella il comma 131 della legge 107 sia passato completamente inosservato.
Critiche
Valeria Fedeli afferma che il decreto dignità è più un ‘decreto disoccupazione’. Pur di contraddire in qualche modo il Jobs Act ci si accontenta di ridurre i posti di lavoro. Ma il colpo di grazia arriva quando si passa ad esaminare la parte in cui si parla di scuola e del nuovo reclutamento dei docenti della scuola primaria e dell’infanzia. Verso la fine del suo mandato si svilupparono feroci polemiche sulla sua mancata volontà di dare attuazione ad un decreto legge d’urgenza per risolvere la situazione dei diplomati magistrali. Ora l’ex ministra parla di futuro salasso per le casse statali.
Boom contenziosi
Le dichiarazioni della Fedeli sono riportate in un articolo apparso questa mattina sul noto portale scolastico Orizzonte Scuola. “Nella scuola, poi, il decreto darà luogo ad una serie infinita di contenziosi con un danno per lo Stato di centinaia di milioni di euro. Continua la propaganda del governo. Ma di dignitoso per le lavoratrici questo decreto ha solo il titolo, inventato ad arte, cui non corrispondono contenuti” .
Il male minore
Non lo afferma apertamente ma è probabile, come ritengono tanti osservatori interessati e neutrali alla vicenda, che si sia scelta la strada meno dispendiosa. I ricorsi sono inevitabili e molto probabilmente quelli potenziali dei controinteressati avrebbero arrecato un danno maggiore. Ma tant’è, non ha risparmiato comunque le critiche all’attuale governo per una scelta irresponsabile che avrà un costo per tutti i cittadini.