Sui contratti a tempo determinato, con scadenza al 30 giugno o al 31 agosto, la questione è ancora aperta. Non sono pochi coloro che ritengono che i contratti stipulati in organico di fatto siano in realtà un’ astrazione di quelli stipulati sull’organico di diritto. Le esigenze di conseguire un risparmio nella spesa pubblica hanno determinato le scelte della politica negli ultimi vent’anni, contingentando le immissioni in ruolo e procrastinando il precariato scolastico.
Nessuna differenza
Sulla sua pagina Facebook, l’onorevole Lucia Azzolina risponde alle tante domande poste su questa tematica dai docenti precari. La scelta tra uno dei due contratti è legata spesso al caso. Esistono diverse variabili che influenzano la scelta del docente verso una delle due forme contrattuali. Può capitare di rifiutare un incarico al 31 agosto in quanto questo può significare raggiungere una sede lontana e non facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto, spiega l’onorevole Azzolina. Di conseguenza si preferisce optare per una supplenza fino al 30 giugno.
Sdoppiamento classi pollaio
Posto che il rispetto della sentenza della Corte di Giustizia Europea, prosegue Lucia Azzolina, va esercitato nel segno dell’articolo 97 della Costituzione, consentendo la stabilizzazione dei docenti precari, occorrono altre misure utili ad offrire una cattedra stabile ai tanti precari della scuola italiana. Una di queste è quella dello sdoppiamento delle cosiddette classi pollaio, con la successiva realizzazione del tempo pieno al Sud. In questo modo sarebbe possibile conseguire due importanti obiettivi: aumentare le cattedre da destinare ai ruoli e combattere il fenomeno della dispersione scolastica. Sarà una delle battaglie che il MoVimento 5 Stelle porterà avanti, conclude l’onorevole pentastellata.