Ministro dell’Istruzione nuovo, anno scolastico nuovo, problemi vecchi. Verrebbe da dire che, seppur siano cambiate molte cose ai vertici della politica, la scuola pubblica è costretta a fare i conti con le solite emergenze, gravi. Una di queste è senza dubbio quella delle cosiddette ‘classi pollaio’ che, anche quest’anno, torneranno a pesare non poco sullo svolgimento regolare delle lezioni in diversi istituti scolastici. E’ il caso del liceo scientifico ‘Jacopone da Todi’, il cui rappresentante scolastico, Giovanni Antonelli, ha deciso di scrivere direttamente al ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, in quanto l’Ufficio Scolastico dell’Umbria non ha previsto lo sdoppiamento della prima classe, nonostante i 39 ragazzi iscritti, di cui uno diversamente abile.
Classi pollaio, un genitore scrive al ministro Marco Bussetti
Come si legge nella lettera citata dall’agenzia di informazione Ansa, ‘il senso di impotenza e rabbia scaturisce dal fatto che, evidentemente, si ritiene che la soluzione imposta dalla normativa sia perfettamente compatibile con il diritto costituzionale allo studio e lo rispetti anche nel più ampio senso di assicurare a tutti le migliori condizioni per un’efficace formazione attuando i più elementari principi pedagogici’. Nella lettera si sottolinea che i 158 iscritti alle prime classi dei quattro indirizzi del Liceo “Jacopone da Todi” (49 al Linguistico, 41 alle Scienze Umane, 39 allo Scientifico, 29 al Classico) devono essere ospitati al massimo in 6 classi “a prescindere dal fatto che ci sia una distribuzione non omogenea tra le scelte effettuate dagli studenti. In altre parole, l’Ufficio Scolastico Regionale auspicherebbe che fosse il Dirigente Scolastico a “convincere” i genitori circa l’indirizzo al quale iscrivere il proprio figlio”. Una vicenda che lascia più che perplessi e che, temiamo, purtroppo, non sia destinata a rimanere un caso isolato.