Sostegno, supplenze
Sostegno, supplenze

Sul sostegno sono stati spesi troppi soldi. Questa è la conclusione a cui è giunta la ragioneria dello Stato dopo che la Corte dei Conti aveva elaborato una relazione con le cifre spese nell’ultimo quinquennio. Lo scrive il quotidiano Italia Oggi citando il monito giunto al MIUR di predisporre un Piano Educativo Individuale (Pei) conforme alle reali necessità ed evitare il ricorso al sostegno in deroga.

Sostegno in deroga in eccesso

La relazione della Corte dei Conti si è concentrata sull’andamento generale ponendolo in relazione alle certificazioni di disabilità rilasciate a partire dall’anno scolastico 2013/2014. Il trend si è mantenuto in crescita costante fino a toccare una spesa di circa 5,1 miliardi di euro a fronte di 254.366 certificazioni nel 2016. Per ogni supplenza annuale sono stati necessari mediamente 33.000 euro per i contratti fino al 31 agosto. Di poco inferiore il costo per le supplenze fino al 30 giugno: 25.385 euro. Il totale dei supplenti rappresenta un terzo rispetto al dato complessivo dei docenti di sostegno (54mila precari contro un totale di 154mila docenti).

Sostegno in deroga ultima ratio

Nella sua relazione, la Corte dei Conti specifica che: «tenuto conto del generale quadro di contenimento degli andamenti di finanza pubblica, il fenomeno è da tenere sotto osservazione, attraverso un continuo e puntuale monitoraggio dei posti di sostegno in deroga e l’implementazione di un sistema di verifica della correttezza dei processi di integrazione e di valutazione degli esiti». Bisogna ricorrervi cioè soltanto quando non ci sono altre soluzioni. A Viale Trastevere il problema della necessità di trovare insegnanti di sostegno specializzati lo conoscono molto bene, tanto è vero che nell’ultima riunione tenutasi con i sindacati lo scorso 26 luglio la dottoressa Novelli Ha ribadito l’intenzione del mio di avviare un altro Tfa sostegno. Tutti i numeri che descrivono l’aumento della spesa che è derivato dal ricorso al sostegno in deroga sono contenute nell’articolo di Italia Oggi che trovate qui.