Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, si presenta all’inizio del nuovo anno scolastico con le stesse promesse di chi l’ha preceduto, promesse che, però, dovranno trovare conferme. Nel corso di un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’, il numero del dicastero di Viale Trastevere, ha ribadito come l’Italia possieda ‘gli insegnanti più vecchi d’Europa: ma presto moltissimi di loro andranno in pensione e dunque si farà largo ai giovani’.
Bussetti sul rinnovo di contratto: ‘Dobbiamo evitare che i docenti perdano soldi’
Sempre rimanendo in tema insegnanti, Bussetti ha parlato anche del rinnovo di contratto che, inevitabilmente, significa anche aumento di stipendio: ‘Con il rinnovo del contratto dobbiamo evitare che gli insegnanti perdano soldi – ha dichiarato il ministro – Il governo precedente non ha finanziato per i prossimi anni gli ultimi aumenti. Se non metteremo noi le risorse necessarie già dal prossimo anno i docenti avranno una decurtazione in busta paga’.
Concorsi, Bussetti: ‘Tre anni di formazione sono troppi’
Bussetti ha toccato anche l’argomento riguardante i giovani laureati e quello relativo al prossimo concorso. L’intenzione è quella di cambiare le disposizioni che prevedono tre anni di formazione/tirocinio dopo la laurea: per il ministro, tre anni sono troppi. ‘Bisogna poter avere la formazione abilitante già durante gli anni universitari – ha sottolineato il ministro – Insomma bisogna andare in cattedra a 26 anni non a 30’.
Sempre rimanendo in tema concorsi, si torna a parlare dell’ormai nota differenza tra le cattedre del Nord e quelle del Sud: nelle regioni settentrionali tanti posti, in quelle meridionali poche cattedre con il problema di svuotare le vecchie graduatorie. Bussetti ha risposto che ‘il concorso sarà bandito in ogni regione sui posti realmente disponibili e con l’obbligo di permanenza pluriennale una volta assunti. Sarà chiaro il contingente prima della scelta della regione in cui svolgere le prove’.