La questione di legittimità costituzionale del transitorio viene spiegata dai giudici di Palazzo Spada. Il Consiglio di Stato ha pubblicato un comunicato stampa nel quale vengono illustrate le ragioni per le quali è stata accolta la richiesta di interessare la Corte Costituzionale. Il provvedimento di rimessione alla Corte Costituzionale, relativamente al comma 2 lettera b) e al comma 3 dell’art. 17 del decreto legislativo 59/2017, è contenuto nell’ordinanza n. 5134/2018 dello scorso 3 settembre.
Illegittimo escludere i dottori di ricerca
Il comunicato stampa originale in formato integrale emanato dal Cds è disponibile per tutti gli interessati cliccando in corrispondenza di questa riga. I chiarimenti giungono quanto mai opportuni perché nei diversi gruppi social si era ingenerata una confusione tra i docenti che ha aumentato a dismisura le preoccupazioni che tutto possa saltare. In verità c’era già stato anche qualche avvocato che aveva interpretato l’ordinanza del Cds nel senso che non è in discussione l’intero concorso riservato ai docenti abilitati. Il comunicato stampa individua il punto centrale della questione specificando che al transitorio devono poter partecipare anche i dottori di ricerca, oltre ai docenti abilitati.
Non riguarda i diplomati magistrali
In verità c’è stato anche chi si era spinto oltre addirittura pronosticando difficoltà per il prossimo concorso straordinario previsto per i diplomati magistrali. Significative In questo senso le dichiarazioni di Valeria Fedeli che dichiarava come la Consulta potrebbe annullare il transitorio, osservazioni confutate dall’ex ispettore del Miur Max Bruschi. A sgombrare il campo da tutti gli equivoci sgombrare il campo con decisione da queste congetture ci ha pensato lo stesso Consiglio di Stato nella parte conclusiva del comunicato stampa. L’eventuale pronuncia di incostituzionalità della Corte, e dovrebbe arrivare nel giro di un anno, non produrrà nessuna conseguenza di annullamento della procedura prevista per i diplomati magistrali.