Foto minori sui siti scolastici, arriva il chiarimento del Garante della Privacy. Prudente! Tiene però conto dell’esigenza di documentare l’attività scolastica. Del resto è una pratica molto diffusa tra le scuole.
Foto minori sui siti scolatici, l’intervento che chiarisce la questione
Su Tecnicadellascuola.it è apparso un articolo sulla liceità della pubblicazione delle foto dei minori sul sito web della scuola.
In sintesi: secondo il Garante della Privacy è possibile pubblicare dati personali del minore (=foto e video), purchè questi rientrino nelle finalità di documentare un progetto previsto nel Ptof. Il Garante dice di più, rispetto alla pratica diffusa tra le scuole: non è obbligatorio il consenso dei genitori!
Il Garante della Privacy, conferma la mia personale convinzione
Sempre ho sostenuto questa posizione. Nonostante alcuni pareri contrari, come quello di A.Armone, esperta molto ascoltata dalle scuole.
Scrivevo su “ScuolaInforma” ( 4 luglio 2018), ora divenuta autorevole, grazie all’intervento del Garante: “Tutto ruota intorno alla liberatoria che deve essere scritta in un linguaggio semplice. Deve risultare, innanzitutto, chiara la finalità legittima e coerente con l’istituzione scolastica ( documentare il Ptof attraverso le sue articolazioni). La pubblicazione delle foto, inoltre, deve rispettare il criterio della proporzionalità rispetto allo scopo. “I primi piani” sicuramente sono elementi “incoerenti” rispetto all’intento di documentare un’attività.”
Gli scenari di un diverso pronunciamento
Se il Garante avesse confermato la tesi restrittiva, avrebbe creato non pochi problemi agli Istituti che documentano con foto e video. Probabilmente i Dirigenti Scolastici avrebbero chiesto ai responsabili dei siti la rimozione di tutto il materiale, autorizzando solo una comunicazione esterna parziale ( resoconti) o imbarazzante ( oscuramento volti). Tutto questo avrebbe confermato il “fuoriruolo” delle scuole, rispetto a un contesto multimediale.
Due problemi non di poco conto
Detto questo rimangono due problemi. Il primo si riferisce alla natura della comunicazione telefonica. Una locuzione latina molto conosciuta dice: “verba volant,scripta manent” Quindi i fautori del divieto assoluto di pubblicazione potrebbero evidenziarne la debolezza giuridica.
A questo si aggiunge che a settembre gli Istituti Scolastici dovranno riferirsi al “DPO (responsabili del trattamento dei dati personali). Mi augurio che essi conoscano questa presa di posizione.
Al Garante della Privacy chiedo la pubblicazione di un documento ufficiale, in modo da chiarire “senza se e senza ma” la questione e tranquillizzare i Dirigenti Scolastici.