L’Anno scolastico 2018/2019 è l’anno del nuovo Esame di Stato come previsto dal D.Lgs 13 Aprile 2017, n. 62, che disciplina uno dei momenti essenziali, cruciali dell’attività didattica ossia la valutazione degli apprendimenti degli alunni. I maturandi di quest’anno appena iniziato, affronteranno un percorso conclusivo dei propri studi apparentemente più semplice, perchè va in soffitta il tanto bistrattato e temuto “quizzone”, la cosiddetta terza prova interdisciplinare.
Ma il nuovo esame di Stato conclusivo del II ciclo è veramente al passo coi tempi rispetto alla vecchia maturità?
I tanto amati e odiati esami di maturità, quelli cantati da Venditti in ” Notte prima degli esami”, quelli che venivano accompagnati sul finire degli anni Ottanta dalle canzonature e dai lazzi del geniale Arbore e della sua squadra di mattacchioni in ” Quelli della notte”, aprivano le porte all’età adulta, quella della maturità appunto. Poi, avvenne che la legge 425 del 10 Dicembre 1997 con l’allora ministro Luigi Berlinguer, tramutò il rospo nel bel principe: gli esami di Stato. Questi consistono nello svolgimento di tre prove scritte, di cui una, la Terza Prova, costruita con quesiti di solito a risposta aperta, volti a verificare la competenza interdisciplinare dei maturandi; tutt’al più, si è valutato, fino al Luglio 2018, la conoscenza multidisciplinare dei discenti e non quella interdisciplinarità, tanto sostenuta da Indicazioni e raccomandazioni comunitarie.
Nuovi esami, nuovi crediti. E le prove Invalsi con l’alternanza scuola-lavoro?
Quest’anno con l’entrata in vigore della norma di riferimento contenuta negli articoli dal 12 al 21 del D.Lgs 62/2017 sulla certificazione delle competenze e gli esami di Stato, gli studenti delle superiori affronteranno un esame con la prova di Italiano e la seconda prova di indirizzo, senza gli odiati quiz, che, già riempiono i canali televisivi; infine a completamento un esame orale senza il percorso multidisciplinare, che negli anni ha visto gli studenti affannarsi nella ricerca sul web o tra le carte dei fratelli grandi maturati, della tesina giusta da “sparare” in multimediale posa” alla commissione d’esame. La votazione sarà sempre in centesimi, ma cambierà la tabella di valutazione dei crediti scolastici, che vedrà a regime assegnati rispettivamente 12, 13, 15 punti per ogni anno del triennio. L’unico nodo da sciogliere sembra quello dell’alternanza scuola-lavoro, che dovrebbe essere oggetto di una relazione da discutere agli esami. I test dell’Invalsi somministrati in modalità “computer based” sarebbero obbligatori come prerequisito di ammissione, ma non contribuirebbero al voto finale degli esami. Il ministro, Marco Bussetti, avrebbe intenzione di formalizzare una “moratoria” per i test e l’ Asl (alternanza scuola-lavoro). Attendiamo i relativi provvedimenti attuativi dell’Esame di Stato, che di nuovo hanno la semplificazione dei tempi di svolgimento, la tabella dei crediti e…
Fonte foto (https://www.slideshare.net/oldrluc/nuovo-esame-di-stato-20182019)