L’onorevole Lucia Azzolina del M5S ha pubblicato un video all’interno del quale ha voluto precisare alcuni aspetti della contestazione di cui è stata oggetto sabato scorso durante il Movifest di Settimo Torinese. La contestazione era dovuta alla situazione relativa ai diplomati magistrale. Vi riportiamo le dichiarazioni dell’esponente pentastellata.

Lucia Azzolina, video per spiegare le contestazioni di sabato scorso a Settimo Torinese

‘Sono qui per spiegare cos’è successo a Settimo Torinese sabato scorso – ha esordito Lucia Azzolina – Come sapete, è stato pubblicato un video di Repubblica dove io e Silvia Chimienti siamo attaccate da un piccolo gruppo di diplomate magistrali che tutt’oggi non accettano l’idea di dover fare il concorso che, a breve tra l’altro, sarà bandito.

Partiamo dal presupposto che noi siamo sempre state disponibilissime al dialogo con ogni categoria di insegnanti che tutti i giorni entra nella Camera dei Deputati per parlare con me o con altri membri della Commissione Cultura, però di certo non è possibile dialogare con i toni delle maestre che erano a Settimo Torinese l’altro giorno perchè ci hanno solamente insultato, parolacce, ingiurie, nessun dialogo di tipo costruttivo ma soltanto distruttivo.’

‘Una scuola diversa si può costruire dove ci sono insegnanti disposti a dialogare, non solo ad insultare’

‘Sono venute lì appositamente per distruggere, fomentate da messaggi social, da chi vuole sostanzialmente questo. Ora è chiaro – ha proseguito Lucia Azzolina – che noi confidiamo nella possibilità di dialogare con tutta la classe docente e il personale Ata che è disposta a dialogare in maniera costruttiva. Quindi, nei prossimi giorni, faremo dei video in cui spiegheremo tutto quello che stiamo facendo: l’abrogazione del comma 131 della legge 107, il fatto che abbiamo procrastinato l’obbligatorietà delle prove Invalsi e dell’alternanza scuola-lavoro, la proposta di legge sulle classi pollaio che è quasi pronta, il tempo pieno, e via via con tutto quello che è scritto nel contratto di Governo.

La mia apertura delle graduatorie ad esaurimento non faceva parte né del contratto di Governo, né del programma scuola del Movimento Cinque Stelle, non l’abbiamo mai promesso in campagna elettorale, non era scritto da nessuna parte. Una scuola diversa e di qualità si può costruire laddove ci sono degli insegnanti disposti a dialogare e non soltanto ad insultare.’