Il ministro Bussetti si accontenta dello status quo

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Il Ministro  Bussetti ormai è entrato nella piena ‘annuncite‘. Come i suoi predecessori! Una sua recente dichiarazione, però, va oltre. Esprime una speranza ad invarianza di spesa. Pessimo segnale!

La dichiarazione del Ministro

Il Ministro Bussetti ha dichiarato a M. Giannini:”Credo proprio che tagli alla pubblica istruzione non ce ne saranno“. Per l’istruzione si tratta di un copione già visto. La dichiarazione esprime un auspicio, improntato alla rassegnazione e all’accettazione di un “vento politico” che spira verso altri porti. Questi si chiamano flat tax, reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero. Partendo da una diversa  prospettiva è sicuramente una buona notizia, se teniamo conto dello “tsunami economico” che l’amministrazione pubblica subirà, per finanziare le più importanti promesse elettorali del M5S e della Lega. Rimane, però l’atteggiamento di fondo: l’istruzione non conta! La formazione non è “una moneta spendibile” elettoralmente. Da qui la convinzione di considerarla come un bancomat  ( ipotesi peggiore) o un settore che può essere ignorato ( ipotesi migliore). La sua marginalizzazione ha origini lontane e deve essere inserita nel contesto del “finanzcapitalismo”, che considera l’istruzione solo una voce di  spesa. Il punto più alto  di questa visione è stato espresso dal governo Berlusconi IV (2008-11), che attuò un prelievo forzoso di 8 miliardi di €. Quindi nulla di nuovo!

Status quo per l’istruzione pessima prospettiva

Inquieta la prospettiva del Ministro Bussetti: lo status quo! In altri termini, non sono previsti risparmi o tagli. Non si torna indietro, ma neanche si va avanti! Si rimane fermi!
Se l’auspicio del Ministro sarà formalizzato, allora il governo sconfesserà “#ilcambioverso” annunciato in campagna elettorale e nel suo programma. L’hashtag richiama il movimento, non lo stato di quiete!
Se il governo confermerà la scelta di mantenimento dello status quo per l’istruzione, allora la scuola  prenderà il binario che la porterà verso l’indefinito. In altri termini, si chiuderà una fase della sua storia, fatta di inclusione e  miglioramento della qualità di vita per molte persone! Nella migliore delle ipotesi, inizierà una nuova fase che la vedrà con funzione di parcheggio, ben nascosta  da qualche attività che avrà il compito di nascondere l’involuzione. Poveri noi!

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