Il decreto Milleproroghe è stato convertito e approvato dal Senato con 151 voti favorevoli, 93 contrari e 2 astensioni: adesso è legge. Investito da numerose polemiche, vogliamo concentrarci sui provvedimenti legai alla scuola che contiene, e che avevamo già anticipato in un precedente articolo.
Scuola e Milleproroghe: cosa cambia?
La misura più di rilievo legata alla scuola, contenuta nel Milleproroghe, è sicuramente quella legata alla questione della riapertura delle GaE. È stata bloccata la modifica apportata dal Senato, che permetteva l’ingresso in GaE di chi era in possesso di abilitazione nelle graduatorie provinciali, inclusi i Diplomati magistrale e gli ITP. Le GaE restano quindi ad esaurimento, senza possibilità di nuovi inserimenti. Gli altri provvedimenti sono:
- Prove Invalsi: verranno bloccate per quest’anno le prove Invalsi per l’accesso all’esame di maturità, come da decreto legislativo 62/17.
- Vaccini: viene estesa anche all’a.s. 2018/2019 la possibilità di sostituire la documentazione attestante l’avvenuta vaccinazione con un’autocertificazione, da sostituire entro il 10 marzo 2019 con la documentazione originale.
- Alternanza scuola-lavoro: per l’esame di Stato 2018/19 non costituirà uno dei requisiti di ammissione.
- Carta del docente: le somme rimanenti relative all’a.s. 2016/17 saranno disponibili fino al 31 dicembre 2018.
- Scuole all’estero: vengono soppressi i commi inseriti nel testo Milleproroghe approvato al Senato sulle tempistiche. La norma consentiva una proroga (a domanda) fino a 6 anni dei mandati di 4 anni, la riduzione da 6 a 3 anni del periodo di interruzione fra due periodi di servizio all’estero e la riduzione da 6 a 3 anni del periodo da assicurare all’estero per ottenere la destinazione.