E’ stata ribattezzata la ‘Manovra del Popolo’, la ‘Manovra del Cambiamento’, quella messa in campo da Luigi Di Maio e da Matteo Salvini, una manovra ‘populista’ che, comunque, ha incontrato le dure critiche della politica europea e che sta già facendo i conti con i mercati finanziari e con lo spread. La manovra che darà la possibilità a molti lavoratori di poter accedere alla pensione e (si spera) di poter creare nuove opportunità di lavoro, è stata certamente accolta in modo favorevole da chi fa fatica ad arrivare a fine mese o a chi spera, finalmente, di poter trovare un posto di lavoro.
Buona Scuola Renzi, svolta nei prossimi mesi?
La scuola guarda attentamente a ciò che accadrà nei prossimi mesi, partendo da presupposto che sarà difficile ‘cadere più in basso’ di adesso: la Buona Scuola di Renzi ha prodotto danni ingenti e se i primi passi per ‘smantellare’ la legge 107 sono già stati fatti (abolizione della chiamata diretta docenti e abolizione della normativa riguardante il licenziamento dei docenti e ATA con più di 36 mesi di servizio) resta ancora molto da fare, a cominciare dalla riforma del sistema di reclutamento. Per il momento, il ministro Bussetti sottolinea come in tre mesi sia stato difficile cambiare le cose prima del nuovo anno scolastico e che, comunque, non ha intenzione di riformare l’intero sistema ma di migliorarlo.
Lucia Azzolina, stoccata al PD: ‘Quello che avreste dovuto fare voi, lo abbiamo fatto noi’
La deputata Lucia Azzolina (aspramente criticata nei giorni scorsi proprio in ambito scuola) ha pubblicato un post nel quale si attacca apertamente il Partito Democratico per i cattivi risultati prodotti negli ultimi anni: ‘Il PD non accetta in queste ore un dato di fatto… – scrive la deputata del Movimento Cinque Stelle – quello che avrebbero dovuto fare loro, non hanno mai avuto né l’interesse né il coraggio di farlo. LO ABBIAMO FATTO NOI, restituendo un po’ di equità in questo paese martoriato per anni da politiche favorevoli solo ai poteri forti. Adesso abbiate l’onestà intellettuale di non sbraitare troppo dopo aver distrutto la sinistra italiana.’