Calendario scuola, Bussetti sulle ore di insegnamento: ecco cosa dicono gli ultimi dati
Calendario scuola, Bussetti sulle ore di insegnamento: ecco cosa dicono gli ultimi dati
Una storia incredibile se non fosse perché scriviamo ogni giorno di scuola e alle storie incredibili, purtroppo, ci siamo abituati. Il quotidiano ‘Repubblica’ ha raccontato la storia di un insegnante di 64 anni: il docente si chiama Donato Cernoia, vive e insegna alle medie di un paese in provincia di Udine, San Pietro al Natisone.

‘Ministro Bussetti, presto arriveranno i nipotini dei miei primi alunni’

Nell’ultimo videoforum di ‘Repubblica’, con il ministro dell’istruzione Marco Bussetti, il docente ha voluto far presente il suo paradosso: ‘Sono docente da 39 anni, nello stesso Istituto da trentotto. In classe ho molti figli di miei ex alunni che strabuzzano gli occhi quando mi ritrovano a scuola. Andrò in pensione a 67 anni con quasi quarantaquattro di lavoro. Entro quella data è probabile che arrivino i nipotini dei miei primi alunni. Come mi dovrò comportare, con loro? Potrò dire: “Mi ricordo di tuo nonno tra i banchi?”.

Domanda al ministro Bussetti: ‘Cosa pensa di fare il ministro per questa scuola di vecchi?’

Ha chiesto, ancora, al ministro: “Ritiene normale che a 67 anni mi ritrovi su cattedra ad accogliere alunni di dieci? Attorno a me ci sono diversi colleghi di pari età, cosa pensa di fare il ministro per questa scuola di vecchi che si deve confrontare con nuovi problemi senza averne la forza mentale e neppure fisica?’
Parole forti quelle del docente 64enne, domande a cui è difficile rispondere e infatti nemmeno il ministro dell’Istruzione è riuscito a trovare le parole adeguate per rispondere. Donato Cernoia ha giudicato la risposta del numero uno della scuola come una risposta ‘evasiva’, il ministro è apparso perplesso, ha parlato di carriere discontinue e di volontà di rimanere in servizio.

‘Non ho più la forza per mantenere lo standard’

‘Casi simili al mio sono frequenti nella scuola, diversi li vedo nel mio stesso istituto e altri in famiglia. All’inizio di carriera ci siamo trovati in tanti, venticinque-trentenni entusiasti e attivi. Siamo ancora in servizio. Dietro di noi non ci sono giovani, ma cinquantenni stanchi e già senza ricambio. In genere i genitori mi riconoscono serietà nella professione, ma adesso non ho più la forza per mantenere lo standard. Rischio di terminare la carriera nel disonore. Non vi sono alternative all’insegnamento in cattedra. È il momento di approfondire un problema che sembra noto a tutti ma non viene affrontato’.