Quasi il 50% degli italiani non sono a conoscenza della possibilità di poter detrarre fiscalmente le spese scolastiche dei propri figli. Non parliamo delle spese per l’acquisto dei libri o delle attrezzature per la didattica, ma per le spese di pre e post scuola.
La detrazione fiscale fino al 19% per le spese scolastiche degli studenti
Così come rivela una ricerca statistica Doxa quasi un italiano su due non è a conoscenza delle detrazioni fiscali fino al 19% relativamente alle spese scolastiche dei propri figli. Nella stessa indagine, risulta paradossalmente che l’8% dei genitori decide con consapevolezza di non avvalersi di questa vantaggiosa opportunità.
Certo, risulta difficile crederci, ma succede anche questo. Vediamo nel prosieguo di fare chiarezza su questo argomento.
Secondo la sopra detta ricerca, il totale degli studenti (di ogni ordine e grado) che può usufruire ogni anno di questa detrazione fiscale è pari a più di 8 milioni. Per quanto riguarda la spesa massima da portare in detrazione, la norma prevede un importo massimo pari a 786 euro che, nel 2019, si attesterà a 800 euro. La somma massima detraibile sarà di circa 150 euro per ogni studente.
Si tratta di una vera e propria detrazione Irpef relativa all’aliquota del 19%. Nello specifico, il benefit riguarda tutte le spese legate alla frequenza degli studenti presso gli istituti facenti parte del sistema di istruzione nazionale. Le scuole interessate riguardano tutti gli ordini e i gradi di istruzione, pubbliche e paritarie: scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondarie di Primo Grado e di Secondo Grado.
Spese scolastiche ammissibili ai fini della detrazione fiscale
Tra le spese legate alla frequenza scolastica che risultano detraibili, rientrano, come ovvio, le somme annuali versate dalle famiglie degli studenti che frequentano le istituzioni scolastiche paritarie. Così come chiarito direttamente dall’Agenzia delle Entrate lo sconto d’imposta del 19% (sull’importo massimo di 780 euro) è riconosciuto per le seguenti spese:
- Mensa ed eventuali servizi integrativi;
- Servizi di pre e post scuola;
- Gite scolastiche e visite didattiche;
- Assicurazione scolastica;
- Corsi di lingua;
- Ingresso a Teatri o ad altri spettacoli.
Il rimborso potrà avvenire a condizione che le attività anzidette siano svolte anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza, purché le suindicate attività/corsi siano stati precedentemente deliberati dall’istituto scolastico di appartenenza.
Rimangono esclusi da qualsiasi forma di detrazione le spese relative all’acquisto di libri, sussidi o attrezzature didattiche. Per usufruire del rimborso diventa dunque indispensabile conservare la documentazione relativa alle spese sostenute. Parliamo, in particolare, delle eventuali ricevute attestanti la frequenza presso la mensa scolastica; in questo caso bisognerà conservare i bollettini postali o i bonifici bancari del servizio in questione che dovranno riportare come causale “servizio mensa“.
Spese scolastiche e sgravi fiscali per gli alunni DSA
Dal 2018 è stato introdotto un apposito sgravio fiscale per gli studenti con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento, i cosiddetti DSA. Per le famiglie di questi studenti lo sconto fiscale del 19% è riconosciuto per l’acquisto di strumenti compensativi e per sussidi tecnici (senza alcun tetto di spesa). fino al compimento della scuola superiore. In questo caso, al fine di ottenere la detrazione fiscale di cui in oggetto, bisognerà presentare oltre alle ricevute degli acquisti dei sussidi anche un’attestazione medica che certifichi il collegamento tra gli strumenti/sussidi acquistati e la tipologia di disturbo diagnosticato allo studente.