Dopo la pubblicazione in queste ore della nota di aggiornamento del Def, la maggior parte delle sigle sindacali che tutela i lavoratori della scuola sono letteralmente sul piede di guerra con il governo attualmente in carica.
Il Def contiene un taglio per la scuola pari a 150 milioni e non prevede fondi per il rinnovo contrattuale
A proposito di scuola, in quel documento, ritenuto a torto o a ragione dalle Organizzazioni Sindacali solo un “manifesto propagandistico“, viene specificato che per la scuola saranno previsti solo tagli, per un ammontare di 150 milioni di euro.
Oltre al danno anche la beffa, visto che non sarebbe stato previsto neanche un centesimo per quanto concerne il rinnovo contrattuale del personale in oggetto. Il contratto scade, come si sa, il prossimo 31 dicembre 2018. Il Def avrebbe dovuto contenere viceversa una misura relativamente a questo importante argomento. Di fatto, non è così ed ecco che per i sindacati della scuola monta la protesta.
Il Def danneggia la scuola? Secondo i sindacati si. Si tratta di una situazione imbarazzante e fuori da ogni logica comprensione.
Le maggiori perplessità dei sindacati riguardano il fatto che in quel documento si fa cenno solo a buoni propositi (solo quelli). Non solo, bisogna anche chiarire che gli stessi buoni propositi vengono oramai da tempo illustrati da quasi tutti gli esponenti politici dell’attuale governo giallo verde in molte trasmissioni televisive e radiofoniche, solo per confondere le idee sulla reale situazione. Insomma, per i sindacati alle parole non sono seguiti i fatti (vedasi anche la questione Diplomati magistrali).
Sul Def si parla tanto di cambiamento di alcune tematiche importanti che gravitano attorno all’argomento scuola: l’alternanza scuola-lavoro, il sostegno agli alunni disabili, la formazione e i trasferimenti del personale scolastico, senza peraltro specificare come rendere attuabili economicamente queste le misure da riformare.
Insomma, la campagna politica continua in itinere, nonostante qualcuno si è già accorto di alcune macroscopiche false promesse, avanzate da molti esponenti politici che occupano le poltrone più importanti in questo governo.
Il duro comunicato stampa di ANief contro il Def
Ecco cosa dice oggi, attraverso un comunicato stampa, Anief a proposito di quanto accennato precedentemente: “Per il comparto dell’Istruzione siamo alle solite: dopo un’intensa campagna di buoni intenti e di promesse di investimenti per gli insegnanti, i cui stipendi si sarebbero dovuti collocare in linea con quelli europei, anche il governo del “cambiamento” si allinea a quelli che lo hanno preceduto”. Un durissimo atto di accusa verso questo governo paragonato (per il trattamento riservato ai docenti e alla scuola) a quelli che lo hanno preceduto.
A proposito dei tagli previsti nel Def, poi, il comunicato Anief conferma le nostre considerazioni: “La nota di aggiornamento del Def ci dice che sono in arrivo tagli per 150 milioni al comparto e nemmeno un centesimo per il rinnovo contrattuale”.
Anche TuttoScuola elenca i futuri tagli previsti nel Def a proposito di Pubblica Istruzione
Anche l’autorevole rivista specializzata TuttoScuola prova a mettere in sequenza le fasi che porteranno ai risparmi, risparmi che colpiranno di qui in avanti molti comparti della scuola e della Pubblica Istruzione in generale. Ecco cosa scrive in tal senso TuttoScuola: “Il primo settore ad essere colpito sarebbe quello delle Università, poi la scure del risparmio cadrebbe quindi sul fondo di finanziamento della scuola, portato qualche tempo fa dall’ex Ministra Giannini da 110 a 230 milioni”. Quest’ultima voce, come molti di noi sanno, rappresenta per le scuole l‘unica fonte di approvvigionamento per ciò che riguarda il materiale utile per la didattica e la gestione di tutte le Istituzioni Scolastiche (di ogni ordine e grado). Parliamo in particolare di quelle somme necessarie per l’acquisto del materiale di cancelleria, prodotti per l’igiene e la pulizia dei locali scolastici, fogli, colori, pennarelli e anche per la carta igienica presente nei servizi igienici.
TuttoScuola prosegue con la sua puntigliosa disamina: “Nuovi colpi anche all’alternanza scuola lavoro, già ridimensionata dagli annunci del ministro Bussetti. Si è guardato anche alla formazione degli insegnanti per trovare risorse: si ipotizza un taglio alla Carta Docente che passerebbe da 500 a 400 euro”.