Gli stipendi dei docenti sono uno dei temi trattati all’interno del Def. Hanno suscitato clamore le dichiarazioni dell’opposizione circa l’intenzione del governo di decurtare lì con la prossima manovra finanziaria. È di ieri a riguardo un intervento della senatrice Flavia Malpezzi al quale hanno già risposto di Maio e Bussetti.

Le rassicurazioni del vicepremier

Dal canto suo, in relazione al caso verificatosi al liceo Sannazzaro di Napoli, il ministro del lavoro aveva già precisato i termini della questione. Le risorse destinate a rifinanziare l’elemento perequativo che sta per scadere a dicembre del 2018 ci sono. Significativa la precisazione con la quale smentisce i tagli degli stipendi. Con il DEF attualmente in lavorazione verrà evitato il calo di retribuzione previsto dal vecchio governo perché sono stati trovati i soldi necessari.

La replica di Bussetti

Sulla stessa onda le dichiarazioni del neo ministro dell’istruzione Marco Bussetti. Il governo sta lavorando in questo difficile autunno di risparmi e mancati investimenti nel mondo della scuola come appare dalla Nota di aggiornamento al Def. Sono previsti almeno trecento milioni di risparmi sugli stipendi dei professori. I sindacati hanno già chiarito che non lo accetteranno. In realtà “non ci sarà alcuna riduzione degli stipendi per il personale docente. Questo nonostante il fatto che il precedente Governo avesse previsto tagli alla retribuzione che avrebbero raggiunto i 29 euro al mese per i docenti con minore anzianità e gli ATA a partire da gennaio prossimo. La legge di Bilancio, su mia proposta, rimedierà al problema, stanziando le risorse che servono per evitarlo”, alla giornalista Flavia Amabile che lo ha intervistato per La Stampa. Ciò che va sottolineato oltre ogni lecita critica è che sono stati chiesti al ministero dell’Economia più finanziamenti nella manovra. Questo pensando specialmente alle intenzioni del Ministero dell’Istruzione di aumentare l’organico di diritto di 20 mila cattedre mediante l’introduzione del tempo pieno al Sud.