ATA, titoli falsi: controlli a tappeto in tutte le scuole

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Parte l’operazione dei controlli a tappeto in tutta Italia per il caso dei titoli falsi utilizzati per aumentare il punteggio nelle graduatorie del personale ATA. Di poche settimane fa è lo scandalo, riportato dall’Ansa, che ha visto al centro l’inchiesta “Diplomat” in Sicilia. In realtà il problema è sempre esistito ed il tema dei titoli falsi è più volte rimbalzato sulle varie testate giornalistiche, qualche volta anche protagonista del noto programma televisivo Striscia La Notizia. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha avviato una serie di indagini in tutta la Penisola, che partiranno proprio dagli ultimi scandali agrigentini. Lo scopo è appunto quello di scovare i diplomi falsi rilasciati dietro compenso economico.

Diplomi falsi, Bussetti avvia il programma di controlli nelle scuole paritarie

Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, sta avviando un programma di ispezioni nelle scuole paritarie segnalate dalle principali organizzazioni sindacali. Le verifiche saranno atte al controllo corretto del rilascio dei titoli di studio, autodichiarazioni e titoli di servizio. La notizia riportata da Ansa e Il Sole 24 Ore parte dal caso “Diplomat” dello scorso 4 ottobre, quando si scoprirono quattro scuole paritarie nella provincia di Agrigento che rilasciavano diplomi falsi. L’inchiesta portò a 110 indagati, tra dirigenti scolastici, insegnanti e personale di segreteria. In totale sono stati sequestrati 22 diplomi falsi utilizzati per le graduatorie d’Istituto ATA, specie per il profilo dell’assistente amministrativo e tecnico. Al centro dell’indagine “Diplomat” finì l’ex deputato regionale, nonché dirigente scolastico, Gaetano Cani, al quale furono trovati 300 mila euro in contanti conservati in una scatola. Lo scorso 16 ottobre c’è stato un incontro tra sindacati e Miur sul tema della compravendita dei diplomi falsi e dei titoli di servizio del personale scolastico. A darne notizia è stata la stessa Flc Cgil che ha chiesto al ministero dell’Istruzione “una decisa azione di contrasto per ripristinare  legalità ed equità per tutti”.

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