Lo scorso 18 ottobre si è assistito al caos della prova scritta concorso dirigenti scolastici. Articolata in 5 quesiti a risposta aperta e 2 a risposta chiusa relativi alla lingua straniera prescelta, la prova ha destato parecchie perplessità tra i partecipanti. I commenti di coloro che hanno sostenuto l’esame per dirigenti scolastici, infatti, non sono state per nulla positivi. Molte le negatività emerse su tutto il territorio nazionale. Innanzitutto il fattore tempo: troppo poco rispetto alle richieste. Brani in lingua inglese troppo lunghi e complessi e software che non consentiva una visione totale dei brani in quanto spezzati in più schermate. Altro grave deficit del programma utilizzato: non permetteva l’uso delle più semplici funzioni. Niente copia, incolla, taglia. A peggiorare la situazione la discriminazione nell’uso dei testi, consentiti in alcune sedi e sequestrati in altre.

Pagina bianca…

E che dire invece di quei poveri candidati i cui quesiti sono letteralmente spariti dallo schermo del computer? PAGINA BIANCA! Nessuna possibilità di recuperare il lavoro svolto. Vanificato tutto quanto fatto! Alcuni avevano ancora tempo per riscrivere, ma quelli che, poverini, si sono visti sparire il lavoro allo scadere del tempo? Probabilmente non hanno potuto consegnare la prova. E ora?

Avvantaggiati i dirigenti scolastici della Sardegna

Ed ecco la ciliegina sulla torta: a causa dell’allerta meteo diramata nei giorni dell’esame i colleghi della Sardegna affronteranno la prova in differita. Sicuramente avrebbero preferito svolgerla negli stessi giorni del resto del Paese, ma questo ritardo potrebbe avvantaggiarli rispetto ai colleghi. Posticipare una prova così importante dà loro, infatti, la possibilità di conoscere i criteri di correzione in anticipo rispetto al giorno della prova. Come la prenderanno gli aspiranti dirigenti scolastici che hanno svolto la prova nel resto d’Italia. Cosa potrà aspettarsi il MIUR se non una valanga di ricorsi?