Le dichiarazioni del ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, a proposito dei prossimi concorsi docenti hanno suscitato un’ondata di polemiche: il titolare del dicastero di Viale Trastevere, come vi abbiamo riferito ieri, ha dichiarato al ‘Corriere della Sera’ che ‘dal prossimo concorso ci saranno più gli ‘idonei’: o passi il concorso e sei abilitato per il biennio di durata del bando o devi rifare il concorso. Sarà la fine dei ricorsi‘.
Concorsi scuola, Bussetti: ‘Basta idonei’, ma non sa o finge di non sapere
Duro il commento del presidente dell’Anief, Marcello Pacifico: ‘In base a quello che ha dichiarato sul nuovo reclutamento, vuol dire che il Ministro non ha letto la sentenza del Tar del Lazio che dichiarò illegittima tale previsione per il concorso 2012. E non sa nemmeno – prosegue Pacifico – o forse finge di non sapere, che quando l’allora Ministro Francesco Profumo volle fare la stessa cosa per legge, fu il Parlamento e non il Tribunale a cambiare idea”.
Anief: ‘Una persona ragionevole non renderebbe inservibili le graduatorie’
Il presidente dell’Anief, in una nota pubblicata sul sito ufficiale del sindacato, ha sottolineato come ‘in un Paese che perde 35 mila immissioni in ruolo per assenze di personale idoneo nelle graduatorie di merito o abilitato nelle graduatorie ad esaurimento, una persona ragionevole cercherebbe di riempire le stesse e non renderle inservibili. Per non parlare del reclutamento dalle Regioni o del domicilio professionale, di cui una prima avvisaglia è presente anche nel Def 2019, fughe in avanti palesemente incostituzionali. Sono tutti motivi – la fine degli idonei e il reclutamento localistico – che aumenteranno i ricorsi in tribunali, tanto per non lasciare deluso qualcuno a Viale Trastevere. Anief si confronterà con i giudici – conclude Pacifico – fino a quando non sarà rispettata la Costituzione e il buon senso’.