Lorenzo Mattioli, presidente di ANIP-Confindustria, ha ultimamente esternato le sue preoccupazioni circa il personale ATA e le azioni da parte del parlamento per l’internalizzazione di tale categoria di lavoratori. Ricordiamo che ANIP è un’associazione di categoria che riunisce le più importanti aziende riguardanti il cleaning e i servizi integrati.
Personale ATA, Mattioli: ‘Un processo che interessa 12mila lavoratori’
In un recente appello, Lorenzo Mattioli di ANIP-Confindustria ha dichiarato: ‘Registriamo con particolare preoccupazione le azioni parlamentari finalizzate all’internalizzazione del personale ATA nei servizi di pulizia e di sicurezza presso le scuole italiane’. Mattioli ha rivelato, in vista di tale operazione, un uso di fondi atto a proseguire l’appalto ‘Scuole Belle’.
Mattioli ha proseguito il suo appello, dicchiarando di essere preoccupato per il modo in cui tale processo stia avanzando, in quanto in tale contesto è implicato il destino di ben 12000 lavoratori, la cui maggior concentrazione è da ritrovarsi in diverse regioni del centro e sud Italia, come Lazio, Campania, Sicilia e Puglia.Â
Una demonizzazione di tali imprese?
Lorenzo Mattioli teme che in atto ci sia il passaggio di un messaggio preoccupante, ovvero la ‘demonizzazione’ delle aziende riguardo i costi sostenuti per gli addetti e la qualità di servizi che vengono erogati. Come Associazione, vogliamo discutere sulla base di elementi e numeri concreti’.
E’ la stassa associazione a desiderare servizi più efficienti e scuole di qualità nei confronti di genitori, studenti e addetti. Si cerca inoltre un confronto serio, disdegnando opportunamente lo ‘sbandieramento’ di migliaia di assunzioni, senza prima prendere in analisi i requisiti sia morali che professionali dei lavoratori direttamente interessati.
Dubbi sull’attualità del percorso
Mattioli e la realtà di cui è a capo esprimono pertanto seri dubbi riguardo la reale realizzazione del percorso, così come sul costo dell’operazione. Secondo alcuni calcoli resi noti dal presidente Anip durante l’appello, sembrerebbe che il tutto causarebbe un aggravio di ben 450 milioni di euro annui per le casse pubbliche. Altro punto discutibile è il numero di nuove assunzioni di personale ATA (solo 12mila) rispetto ai 32mila istituti scolastici bisognosi di tale categoria professionale.