La riforma del reclutamento prevista bella bozza della Legge di Bilancio, e targata Bussetti, prevede solo un nuovo concorso per laureati. Ciò significa che di fatto abolisce il concorso previsto dal DL 59/2917 per i precari storici, ovvero quelli che vantano 3 anni di servizio negli ultimi 8. Questa consapevolezza ha suscitato non poche reazioni. In un comunicato, l’AnDDL ha scritto: “Bussetti ha dimostrato, ancora una volta, di non conoscere e non saper dare risposte alle vere esigenze della scuola pubblica italiana pensando ora di ‘far fuori’ chi a quarant’anni, dopo anni di precariato, non solo ha acquisito competenze ed esperienze dietro una cattedra, ma ha anche consentito il corretto funzionamento della scuola pubblica!”
Il concorso nella LdB: il nuovo reclutamento
Al concorso ordinario previsto nella bozza della Legge di Bilancio parteciperanno tutti i laureati che avranno acquisito anche i 24 CFU in discipline antropo – psico –pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche. A questo punto, il secondo concorso previsto dalla fase transitoria viene meno. Il personale con almeno tre anni di anzianità di servizio dovrà partecipare al concorso ordinario.
Le reazioni
Per i precari storici è stata una doccia fredda. Nessuna agevolazione prevista per loro dal Miur, fatta eccezione per la riserva del 10% dei posti messi a bando nel concorso ordinario. Ma questa tutela è da considerarsi irrisoria rispetto alle loro richieste originali: un corso di abilitazione e un concorso non selettivo. L’AnDDL ha sottolineato che esistono comunicati ufficiali della Lega dove si sostiene in campagna elettorale la tesi del Pas e della stabilizzazione dei precari storici. La minaccia è il boicottaggio delle attività didattiche, il blocco degli scrutini e l’irreperibilità per gli esami di Stato. “Siamo pronti a scatenare l’inferno con una valanga di ricorsi”.