ATA, controlli su supplenze per titoli falsi

Sempre più serrati i controlli da parte delle scuole sugli aspiranti ATA in graduatoria. Dopo gli ultimi scandali sui diplomi e titoli falsi alcuni Usp hanno diffuso delle note contenenti le indicazioni da seguire dalle segreterie durante i controlli dei supplenti ATA inseriti nelle graduatorie di terza fascia. Dapprima l’Ufficio di Torino e qualche giorno fa l’Usp di Milano. Quali sono le operazioni che le scuole devono svolgere qualora si trovassero dinanzi a dichiarazioni false dei candidati ATA?

Titoli falsi per supplenza ATA: cosa devono fare le scuole

Le segreterie scolastiche sono tenute a verificare la situazione di ogni candidato. In base all’articolo 8, comma 5 del Dm 640/2017, infatti, tutti gli aspiranti sono inclusi nelle graduatorie con riserva di accertamento e l’Amministrazione può disporre in qualsiasi momento i controlli. Non solo. Qualora la scuola dovesse riscontrare dichiarazioni mendaci o autodichiarazioni false, la stessa può procedere all’esclusione degli aspiranti dalle graduatorie di istituto che non sono in possesso dei requisiti di ammissione. Se il candidato risulta avere dichiarato il falso, come indica la nota di Milano, la scuola deve: dichiarare decaduto il candidato dalla graduatoria; sciogliere il contratto; dichiarare non valido il servizio svolto; segnalare il fatto alla Procura della Repubblica.

Scandalo diplomi falsi in scuole paritarie

In questo periodo, sebbene il tema non sia nuovo, si sono verificati diversi casi di personale ATA indagato per diplomi falsi ottenuti presso scuole paritarie. Anche in questi casi le segreterie scolastiche sono tenute a verificare con attenzione il titolo, tramite controlli accurati degli istituti che hanno rilasciato il diploma. Le scuole sono tenute poi a contattare gli istituti paritari dove il candidato ha ottenuto il titolo, se la scuola paritaria risulta inesistente, bisogna risalire alla scuola pubblica dove sono stati depositati gli atti.