Mobilità docenti: novità in arrivo, ultime notizie 20/11
Mobilità docenti: novità in arrivo, ultime notizie 20/11

Durante l’ultimo incontro tra Sindacati e Ministero si è discusso del contratto sulla mobilità (leggi anche: “mobilità 2019: cosa cambia”, “la mobilità sarà triennale”) che regola i trasferimenti dei docenti. Vediamo quali novità sono emerse.

Il ritorno della fase comunale

Dal prossimo anno ritornano ad essere distinte nei trasferimenti la fase comunale (fase sacrificata nei precedenti contratti) e la fase intercomunale oltre alla prospettiva dell’abolizione degli ambiti territoriali voluti dalla legge 107. Nella fase comunale i docenti che chiederanno il trasferimento e il passaggio all’interno del comune stesso avranno precedenza su coloro che provengono da altri comuni. Quindi saranno tre le fasi di mobilità: comunale; provinciale; interprovinciale.

Assegnazione punti per il ricongiungimento

In tal modo verrebbe allargata la platea di chi può usufruire dei 6 punti per il ricongiungimento. Fino allo scorso anno poteva usufruire di tale punteggio solo il docente che indicava una preferenza analitica, una singola scuola (per un massimo di cinque) sita nel comune di ricongiungimento al coniuge; per i docenti senza coniuge, ai genitori o ai figli. Dal prossimo anno il punteggio di ricongiungimento sarà attribuito non solo a chi indica la singola scuola ma anche a chi indica la preferenza sintetica comune dove chiede il ricongiungimento.
Fino ad ora non ha diritto al punteggio di ricongiungimento il docente titolare in una scuola che é nel comune di ricongiungimento (tale punteggio non vale nella fase comunale dei trasferimenti); si è anche parlato di estendere l’attribuzione dei 6 punti alla fase comunale ma solo nei comuni che prevedono più distretti come il comune di Milano, Roma ecc. In tali comuni i 6 punti sarebbero previsti per il distretto di ricongiungimento.

Tolta la titolarità su ambito  

Tornando al discorso ambiti, nella bozza della Legge di Bilancio (art.58 punto 5) leggiamo:
A decorrere dall’anno scolastico 2019/2020, le procedure di reclutamento del personale docente e quelle di mobilità territoriale e professionale non possono comportare che ai docenti sia attribuita la titolarità su ambito territoriale.
Dal prossimo anno scolastico, dunque, tutti i docenti assunti in ruolo o coloro che otterranno il trasferimento non saranno titolari su ambito ma su scuola. Addio quindi ad albi territoriali e chiamata diretta da parte dei dirigenti per i trasferimenti.

E per chi è già di ruolo?

Quanto previsto dalla bozza della legge di bilancio riguarda le procedure di nuove assunzione e di mobilità e non i docenti già titolari di ambito che non chiederanno mobilità. Passeranno anche loro titolari su scuola? A tal fine, sono state presentate due proposte di legge: una da parte della Senatrice Granato (M5S) sull’abolizione degli ambiti; una dal Senatore Pittoni (Lega) sull’abolizione della titolarità di ambito.

Non ci resta che attendere la fine dell’anno per scoprire la realtà dei fatti.