Permessi retribuiti: possono essere negati? La sentenza
Permessi retribuiti: possono essere negati? La sentenza

L’art. 15 co 2. Scuola parla dei tre giorni di permessi retribuiti per motivi familiari e personali: la sentenza n. 688/2018 del 6.11.2018 ottenuta dalla FLC CGIL chiarisce alcuni aspetti fondamentali, come il fatto che questi non possono essere negati dal Dirigente Scolastico.

Permessi retribuiti: il fatto e la sentenza

Il dirigente di un Liceo della provincia di Avellino ha rifutato la richiesta di permesso art. 15 co 2 CCNL Scuola per ragioni organizzative non motivate in circostanza e adducendo una formulazione regolamentare che richiamava una petizione di principio, ha spiegato la FLC CGIL. Nonostante una certificazione medica prodotta dal dipendente e comprovante lo stato di salute di un minore ha ritenuto di confermare il diniego e a fronte dell’impossibilità del dipendente di recarsi in sede ha avviato procedimento disciplinare conclusosi con una sanzione. Il G.d.L. gli ha dato torto.

I permessi non possono essere negati

I permessi retribuiti non possono essere negati. Non possono diventare né uno strumento di intimidazione, né di esercizio di potere, né di controllo. Anche quando vi fossero difficoltà organizzative, queste non possono essere scaricate sui dipendenti rendendo inesigibile un diritto riconosciuto dal CCNL: non esistono circolari o regolamenti scolastici che possano sovrastare il CCNL. La FLC CGIL ha fatto sapere che invierà la sentenza al Direttore Regionale per richiedere la convocazione del Comitato Unico di Garanzia.