Tutte le proposte per il reclutamento dei precari con 36 mesi di servizio

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I docenti precari della terza fascia con 36 mesi di servizio sono in stato di agitazione. Il prossimo 30 novembre ci sarà uno sciopero per ricordare al governo di occuparsi della stabilizzazione di oltre 36 mila docenti non abilitati. Respinta al mittente la correzione alla Legge di Bilancio alla parte in cui viene abolito il FIT e istituito un concorso selettivo al pari dei neo laureati.

L’abolizione del FIT e la riserva del 10% delle cattedre riservate ai precari con 36 mesi di servizio non piace affatto. Su questa posizione convergono le opinioni di tutti i sindacati che hanno presentato delle proposte alternative.

Le proposte

La GILDA chiede al ministro Bussetti di aprire un confronto sul tema con i sindacati,

così da individuare insieme la soluzione migliore ed evitare ulteriori lotte intestine tra precari e guerre tra poveri”, chi già con una proposta di un concorso riservato non selettivo.

Per la UIL il sistema dei concorsi può andare bene ma occorre una fase transitoria che possa offrire una soluzione a quanti hanno lavorato a scuola per anni e oggi sono ancora in una condizione di precarietà.

La CGIL propone una procedura semplice e breve che consenta ai tanti supplenti che da anni lavorano con contratti a termine di essere formati e assunti: la direttiva europea 1999/70/CE sancisce il principio che dopo 36 mesi di rinnovi contrattuali a tempo determinato il lavoratore ha diritto a essere assunto a tempo indeterminato. Pertanto ai supplenti con almeno 3 anni di servizio sprovvisti di abilitazione va garantito un percorso semplificato con una quota del 50 % sulla disponibilità dei posti messi a concorso.

Secondo l’Anief occorre prescindere dalla formula del concorso e dar luogo all’assunzione a tempo indeterminato in ottemperanza a quanto previsto dalla Direttiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999”, di essere immesso in ruolo.

La Proposta di AnDDL

A ben vedere nessuno appoggia la proposta del senatore Pittoni (LEGA) di istituire un nuovo PAS. L’unica proposta che si discosta dalle soluzioni prospettate dai sindacati è quella di ANIEF. Più articolata la proposta dell’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei lavoratori presieduta dal Prof. Ing. Pasquale Vespa. Essa si articola nello svolgimento di un anno di corso concorso abilitante senza sbarramento all’ingresso e la costituzione di una nuova graduatoria su base nazionale dalla quale attingere a scorrimento, in base alle cdc che via via andranno ad essere esaurite. Questa soluzione “non andrebbe ad affollare le GMRE e non porrebbe alcun conflitto con gli attuali abilitati”.

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