Che novità ci sono per il reclutamento nella scuola? Le commissioni Cultura e Bilancio stanno definendo gli emendamenti alla legge di Bilancio, ma ancora manca quello che rende operativo il reclutamento proposto da Marco Bussetti (incluso quello per il sostegno), ministro dell’Istruzione. Sulla questione è intervenuto Pino Turi, segretario Uil Scuola. Ha esordito chiarendo che “il presupposto da cui partire per ogni ragionamento intorno al reclutamento nella scuola è il superamento del precariato. Il primo passo, strategico, è l’eliminazione dell’organico di fatto”.
Fase transitoria per il nuovo reclutamento: ecco perché
“Nell’immediato occorre modulare una fase transitoria” ha raccomandato Turi riferendosi al nuovo reclutamento nella scuola. Bisogna rammentare che l’anno scorso ci sono stati 37.000 posti non coperti, ma che se il sistema quota 100 passasse, potrebbero esserci altri 100 mila posti da coprire. “Se non si governa la fase di passaggio, saremmo in presenza di un raddoppio del precariato”. Poi Turi approva il sistema dei concorsi, ma ripete la necessità di una fase transitoria che offra una soluzione ai precari della scuola che si trovano in un vicolo cieco, come i non abilitati.
La proposta UIL
La proposta della Uil Scuola passa attraverso un concorso: una procedura concorsuale abilitante, riservata a chi ha 36 mesi di servizio, che includa una prova orale non selettiva e conduca direttamente all’immissione in ruolo. Procedura propedeutica a questo piano di reclutamento sarebbe l’assunzione dei docenti idonei del concorso 2016 (che dovrebbero poter fare domanda anche fuori provincia) e di quelli che supereranno le prove del concorso 2018. Poi aggunge: “nella Legge di Bilancio va prevista anche una norma che riguarda i diplomati magistrali e i laureati in scienza della formazione primaria che riveda i titoli necessari per poter accedere ai concorsi riservati e mettere fine ad una storia infinita di ricorsi e controricorsi tuttora in atto.”